Nell’anno fiscale 2024, da ottobre 2023 a settembre 2024, il Canale di Panama ha gestito 9936 transiti, facendo registrare un calo del 29% rispetto all’anno fiscale 2023.
Dai dati statistici recentemente pubblicati dalla Panama Canal Authority emerge come la siccità stagionale del 2023, una delle peggiori di sempre, a causa del fenomeno El Niño, abbia avuto ricadute negative su una delle vie di transito marittime più importanti del mondo, da cui transita il 6% del traffico marittimo globale.
Nel periodo di riferimento sono stati 2.852 i transiti attraverso le chiuse neopanamax, con un calo del 21% su base annua. Le principali tipologie di navi che utilizzano questo tipo di chiuse per il passaggio dall’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico e viceversa, sono le portacontainer e le navi gasiere.
I transiti delle prime sono in realtà aumentati del 2% rispetto all’anno fiscale 2023: tra ottobre 2023 e settembre 2024 1787 portacontainer sono transitate dai lock costruiti per le unità navali più grandi. Le navi gasiere hanno visto invece diminuire il numero dei transiti del 17%. In calo vertiginoso anche i transiti delle LNG carrier: nell’anno fiscale 2024 104 unità sono passate dal Canale contro le 323 dell’anno precedente.
L’anno fiscale 24 ha visto anche un forte calo in altri segmenti che utilizzano le chiuse neopanamax, come le navi cisterna, le rinfuse solide e i ro-ro. Nell’anno fiscale del 2024 ci sono stati 428 transiti di neopanamax in meno nei segmenti diversi da quello dei container e delle gas carrier rispetto all’anno fiscale 23, con un calo del 74%.
I transiti per le chiuse Panamax sono invece stati 7084, in calo del 32% rispetto al periodo ottobre 2022- settembre 2023, quando furono totalizzati 10.457 transiti.
Il settore delle rinfuse secche è stato il settore più colpito, con 1.055 transiti in meno su base annuale (il 46% in meno rispetto ai 2301 transiti dell’anno fiscale 2023). Decrementi simili sono stati osservati anche in altri segmenti di traffico come quello delle navi cisterna per prodotti chimici (in calo di 381 transiti o del 17%), merci generali (in calo di 238 transiti o del 45%) e navi frigorifere (in calo di 110 transiti o del 20%).
Come ricordato in apertura di questo articolo, il traffico attraverso il Canale di Panama è tornato alla normalità dopo quasi un anno di siccità. Dopo averli ridotti per mesi a un numero massimo di 18, il 5 agosto scorso l’Autorità del Canale ha riportato a 35 i transiti navali giornalieri.
Recentemente, l’amministratore del Canale di Panama, Ricaurte Vasquez Morales, ha dichiarato di aspettarsi per l’anno fiscale 2024 4,78 miliardi di dollari di entrate, grazie soprattutto all’aumento dei volumi di carico in transito dal Canale. Per il 2025, l’APC punta ad arrivare a 5,6 miliardi di dollari entrate, mentre si prevede che le precipitazioni attive sino a novembre consentiranno una media di 34,5 transiti al giorno.
Intanto il Canale guarda al futuro e sta mettendo a punto un progetto per la costruzione di un bacino idrico che garantisca il transito giornaliero di 36 navi senza la necessità di essere vincolati alle variabili metereologiche.
Il bacino idrico del fiume Indio diventerà parte della rete di laghi artificiali esistenti che consentono un passaggio sicuro attraverso il canale e forniscono acqua per il consumo umano. L’investimento è di 1,6 miliardi di dollari e si prevede che l’opera verrà realizzata in sei anni.