Cantieri, si cerca un accordo tra le imprese - PortNews
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Aziende a raccolta dal Prefetto di Livorno, Giancarlo Dionisi

Cantieri, si cerca un accordo tra le imprese

di Redazione

“Chi ha vinto, ha diritto a gestire quelle aree, e l’Autorità ha il diritto di chiedere al vincitore di mettere in piedi il piano di impresa in coerenza con gli investimenti previsti. Chi ha perso, non necessariamente deve abbandonare il settore nel quale si è contraddistinto per decenni”. Nella riunione convocata dal Prefetto per fare il punto della situazione, il segretario generale dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Matteo Paroli, ha provato a mettere ordine nel complesso quadro che si è venuto a definire all’esito del bando di gara per l’assegnazione delle aree comprese tra la Darsena Calafati e la Darsena Pisa, da destinare alla realizzazione dei maxi yacht.

Una destinazione d’uso diversa da quella attuale per questo piccolo angolo di porto, storicamente occupato da imprese che da decenni svolgono le loro attività dedite al servizio di manutenzione navale. Imprese con le quali si sono creati degli attriti da quando, il primo luglio scorso, l’ATI composta da Gestione Bacini e Fratelli Neri Spa ha vinto la gara per l’assegnazione non soltanto delle aree in cui aveva già una concessione (per oltre 35000 mq) ma anche di quelle occupate sino ad oggi da due cantieri storici, i Montano e i Romoli (per un totale di 11.000 mq).

C’è, in verità, anche una quinta area adiacente a queste ultime, quella in concessione al cantiere Lorenzoni, che però scadrà a giugno del 2026; data a partire dalla quale andrà rifatta una nuova gara per la completa riassegnazione di tutto il pacchetto, per un totale di 50.000 mq.

Nella ricostruzione fornita su il Tirreno dal cronista Flavio Lombardi, Matteo Paroli avrebbe aperto alla possibilità di trovare delle soluzioni alternative per i cantieri storici del porto. Si sarebbe prospettata l’ipotesi di Piombino (con riferimento ai cantieri Montano), mentre per i cantieri Romoli sarebbe emersa la possibilità di una delocalizzazione nell’area dove c’era l’ex cementeria Atlas. Una zona sotto la giurisdizione dell’Autorità di Sistema, utilizzata per ormeggio di barche sequestrate, utilizzata per ormeggio di barche sequestrate e mezze affondate, facilmente riconvertibile.

“La prossima settimana avrò un incontro con Lorenzoni per capire meglio e per non rischiare i problemi di oggi, quando arriveremo a scadenza della sua concessione a giugno del 2026. Sono moderatamente ottimista” ha concluso Paroli.

Piero Neri, coinvolto in qualità di socio dell’ATI vincitrice della gara, ha comunicato di essersi assunto l’onere di assumere la manodopera esistente, evitando così un problema sociale. “Aspettiamo soltanto che le aree siano messe nella nostra disponibilità”.

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