I vettori oceanici potrebbero presto introdurre nuovi incrementi tariffari per far fronte all’aumento dei prezzi del petrolio, in deciso rialzo sull’onda della forte domanda e del calo delle scorte in uno scenario di aumento generale dell’energia.
Secondo il quotidiano specializzato The Loadstar, l’aumento del prezzo del greggio, che oggi viaggia attorno agli 80 dollari al barile, e – soprattutto – il significativo incremento dell’olio combustibile a basso tenore di zolfo (+20% da agosto) ha gonfiato le bollette bunker di molti carrier, aggiungendo, ad esempio, oltre mezzo milione di costi nei viaggi tra l’Asia e il Nord Europa e viceversa.
Sebbene diversi carrier, tra cui CMA CGM e Hapag-Lloyd, abbiano limitato ulteriori aumenti delle tariffe FAK, i supplementi sono stati specificamente esclusi dalle loro moratorie tariffarie. A fronte dell’aumento significato delle bollette bunker potrebbero quindi essere previsti nuovi meccanismi di sovrapprezzo.