Porto di Livorno - Containership
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Interventi

Nuovi scenari nel traffico container

Chi ha paura di COSCO?

di Marco Casale

Nei mesi scorsi il gruppo armatoriale francese CMA CGM avrebbe preso contatti con la tedesca Hapag-Lloyd per valutare la possibilità di una fusione. A rivelarlo è l’agenzia di stampa Reuters, precisando come la notizia sia stata confermata da ben tre fonti del mondo finanziario con specifiche competenze nella materia.

Per tutta riposta il vettore tedesco, che ha recentemente annunciato di aver rivisto al ribasso i guadagni per il 2017 (dai previsti 410 agli effettivi 200 milioni di euro), ha negato la fondatezza di queste informazioni mentre il liner d’oltralpe si è invece limitato a non rilasciare alcun commento.

A ogni modo tale fusione sarebbe perfettamente logica per entrambi i carrier e soprattutto per il gruppo francese. CMA CGM potrebbe infatti rinforzare la sua posizione di terzo operatore mondiale nel segmento container e difendersi dalle mire espansionistiche del gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping, che ha appena ottenuto dalle autorità statunitensi il via libera all’acquisizione della Orient Overseas International Ltd. (OOIL), società di Hong Kong che opera servizi di trasporto marittimo containerizzato attraverso la compagnia di navigazione Orient Overseas Contaner Line (OOCL).

Unendo le forze, CMA CGM e Hapag-Lloyd non soltanto diventerebbero il primo vettore al mondo – scalzando sia Maersk Line che MSC dalla top list dei big operator – ma otterrebbero anche il non trascurabile risultato di difendere la fortezza Europea dagli assalti dei “barbari” cinesi.

Secondo l’agenzia di consulenza Alphaliner, il merger tra le due società darebbe vita a una compagnia marittima con una capacità di trasporto container pari a 4,2 milioni di TEU, superiore a quella della danese Maersk (4,1 milioni di TEU) e di COSCO/OOCL (2,7 milioni di TEU).

Non è tutto. Entrambe si troverebbero inoltre ad acquisire una posizione predominante dentro “The Alliance”, il network a tre nella quale oggi Hapag Lloyd convive assieme a Yang Ming e a Ocean Network Express (formata a sua volta da NYK, Mitsui OSK Lines e Kawasaki Kisen Kaisha).

Molto meglio per CMA CGM diventare con Hapag Lloyd il dominus incontrastato di questa alleanza che rassegnarsi a essere scalzato da COSCO nella Ocean Alliance, nella quale oggi si trova a operare assieme all’armatore cinese, a Evergreen e a OOCL. Con l’acquisizione di quest’ultima società da parte di COSCO, diventa piuttosto facile prevedere chi dentro questo sodalizio distribuirà le carte nel prossimo futuro.

L’idea di un matrimonio franco-tedesco non sorprende quindi nessuno. CMA CGM, che a fine 2015 aveva comprato le quote della giapponese Neptune Orient Lines, unendo le forze con la sua controllata APL l’anno successivo è arrivata a un passo dal mettere le mani su Hamburg Süd, liner tedesco (poi acquistato da Maersk) storicamente molto radicato nei traffici col Sud America.

È infine recentissima la notizia dell’accordo raggiunto dal gruppo francese con Container Finance Ltd Oy per acquisire la divisione container del gruppo finlandese, chiamata Containerships e presente nei mercati in Russia, Europa settentrionale, Nord Africa e Turchia.

Il dinamismo di CMA CGM potrebbe trovare più di una sponda in Hapag Lloyd, che a maggio del 2017 si è fusa con United Arab Shipping Company (UASC) e che oggi vuole rafforzare la posizione di quinto operatore mondiale del segmento container grazie a una flotta di 288 navi.

È ancora presto per dire se questo tie-up andrà in porto. Riuscirà il minaccioso espansionismo di COSCO a mettere insieme due compagnie che sino a oggi avevano programmi diversi?

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