Più contributi, più attenzione da parte delle Istituzioni nazionali. La chiede per il porto di Roma Capitale il neo presidente della Compagnia Portuale di Civitavecchia, Patrizio Scilipoti.
In una nota stampa, il n.1 di CPC sottolinea come ” il nostro porto sia stato quello che più di tutti in Italia, e presumo in Europa, ha subito gli effetti nefasti dal punto di vista economico e lavorativo cagionati dalla pandemia COVID-19, purtroppo ancora in corso”.
Per questo motivo, “abbiamo necessità di vedere ultimate le varie infrastrutture stradali, tra cui la Trasversale Civitavecchia-Orte, e le infrastrutture portuali non ancora realizzate ma previste nel Piano Regolatore Portuale, comprese quelle di ultimo miglio. Così come risulta imprescindibile l’inserimento del nostro Porto nella rete Core della TEN-T e la concreta attuazione della Zona Logistica Semplificata rafforzata”.
Quello di Scilipoti è un appello accorato a tutte le Istituzioni preposte “affinché non vengano resi vani i grandi sforzi dell’intero cluster portuale locale”.
“Noi ci siamo – afferma – ma abbiamo bisogno che ci sia anche lo Stato.”