E’ ormai improcrastinabile che il Governo metta mano alla riforma del Codice della Navigazione e delle regole del navigare con il tricolore in poppa.
Intervenuto in un confronto aperto con il Segretario Generale di Assarmatori, Alberto Rossi – svoltosi all’Università La Sapienza di Roma e organizzato dal Comando generale delle Capitanerie di porto per celebrare gli 80 anni del Codice della Navigazione -, il direttore generale di Confitarma, Luca Sisto, ha messo le cose in chiaro.
“Non possiamo più consentire alle nostre navi di scontare un gap di competitività rispetto alle altre perché abbiamo un codice che risente della sua età”, ha detto e, rivolgendosi al Ministro Giovannini, ha sottolineato come l’ammodernamento del Codice interessi non soltanto “il nostro armamento” ma anche “la nostra Amministrazione”, visto che “tra poche settimane potrebbe sparire la flotta
dedicata ai traffici internazionali, in considerazione dell’ormai imminente adeguamento dell’attuale sistema di regole a quanto disposto dalla Commissione Europea con la Decisione del giugno 2020 sull’estensione dei benefici del Registro Internazionale alle bandiere comunitarie”.
Secondo Sisto, i vantaggi costruiti negli anni da Confitarma andranno a favorire bandiere come Malta, Madeira, Cipro, che hanno un apparato amministrativo molto più snello rispetto al nostro. “La necessità di riforma del Codice equivale alla necessità di rivendicare e rafforzare la marittimità del nostro Paese” ha concluso.
Dopo aver condiviso le osservazioni di Sisto, Alberto Rossi ha messo l’accento su due temi da affrontare in via prioritaria. Il primo è quello della integrazione del Codice della Navigazione con i principi dell’Unione Europea, sanciti peraltro dal Regolamento 352/17.
Il secondo riguarda la transizione energetica: “Deve essere un percorso intelligente, che si poggi sui pilastri della sostenibilità sociale, economica e ambientale” ha detto. “Una transizione appunto, non una rivoluzione che rischia di mietere vittime nel ceto marittimo e anche in quello portuale”.
Rossi ha fatto riferimento al pacchetto ‘Fit for 55’ “che, come sottolineato anche dalla Commissione Politiche UE del Senato in una recente risoluzione, rischia di violare il principio di proporzionalità, andando ad impattare in modo ben più corposo su un Paese, come l’Italia, che vanta la più grande popolazione insulare del continente e, di conseguenza, la maggiore flotta dedicata a questi collegamenti”.