I dizionari tradizionali definiscono la digitalizzazione in modo generico, parlando della conversione di testi, immagini o suoni in una forma digitale che può essere elaborata da un computer. Con l’evoluzione delle tecnologie 4.0 questa definizione è però diventata del tutto obsoleta.
La consultancy firm Gartner ne dà oggi un’accezione diversa, più adatta al settore navale e industriale: Digitalization is the use of digital technologies to change a business model and provide new revenue and value-producing opportunities; it is the process of moving to a digital business.
Tradotto: la digitalizzazione è l’uso delle tecnologie digitali per cambiare un modello di business e fornire nuove opportunità di guadagno e di produzione di valore; è il processo di passaggio a un business digitale.
Parole come Digital Freight Forwarder, Digital Carrier, Online Freight Marketplace, Freight Benchmarking, sono terminologie del tutto nuove che negli ultimi cinque anni sono entrate a far parte del mainstream.
In particolare, nel settore del trasporto di contenitori i diversi processi tecnologici hanno avuto un impatto positivo sul business, spingendo gli spedizionieri e i vettori a personalizzare l’offerta di servizi on line a un livello tale da favorire le transazioni direttamente tra clienti e venditori (Business to Consumer – B2C).
Oggi stiamo assistendo al diffondersi dei freight markerplace virtuali, all’interno dei quali i clienti possono ottenere informazioni in tempo reale sulle quotazioni delle merci, effettuare prenotazioni e gestire le spedizioni direttamente on-line.
La necessità da parte dei caricatori di monitorare costantemente i movimenti dei noli ha portato diversi operatori indipendenti a elaborare dei veri e propri smart index, in grado di riportare il valore medio di nolo delle containership sul mercato, includendo informazioni sugli attuali freight rates, sui tassi precedenti e fornendo una stima di massima dei costi da sostenere su rotte specifiche.
Questi indici hanno permesso al cliente di sviluppare una visione trasparente circa le movimentazioni delle merci e le fluttuazioni di mercato delle rate di nolo, dandogli la possibilità di prendere decisioni rapide e adeguate alle proprie esigenze.
Un altro settore in cui la digitalizzazione ha avuto un impatto positivo è quello del booking on line. La maggior parte dei vettori dispone oggi di piattaforme che consentono ai clienti di effettuare le prenotazioni in modo rapido e comodo.
Anche gli spedizionieri hanno acquisito nuove armi (digitali) per implementare la qualità dei servizi offerti, essendo oggi in grado di istruire la polizza di carico direttamente nel sistema del vettore e di generarla una volta che la nave è salpata. Alcune delle shipping lines permettono ai clienti di stampare la loro polizza di carico direttamente presso i propri uffici; un bel passo in avanti rispetto ai tempi in cui l’unico modo per reperire il documento (cartaceo) era quello di mandare direttamente qualcuno dal vettore a prenderlo.
L’ultimo decennio ha visto il proliferare di diverse centinaia di start-up digitali nel settore del trasporto merci. Queste newco hanno di fatto creato innovativi processi tecnologici in grado di trasformare i contratti di spedizione, le polizze di carico e gli stessi container in oggetti smart.
Si tratta di un nuovo mondo nel quale hanno fatto la loro prima comparsa anche gli spedizionieri digitali: essi sono in grado di fornire gli stessi servizi di un freight forwarder tradizionale, ma in modo più efficace, efficiente ed economico, sulla base di piattaforme online.
La Blockchain è stata sicuramente per il settore una vera e propria Digital ledger technology. Applicata allo shipping, la tecnologia alla base dei BITCOIN ha permesso di processare telematicamente ogni atto amministrativo, notificandolo a tutti gli attori in campo. Il vero punto di forza della blockchain è che le informazioni ivi contenute non possono che essere vere, anche perché una loro manomissione, o modifica avrebbe ripercussioni su tutta la catena, rischiando di distruggerla.
La rivoluzione digitale ha insomma permesso al cliente di visualizzare in tempo reale tutti i movimenti della propria merce, ricevendo qualsiasi informazione in tempi rapidissimi.
Lo stesso container, che negli ultimi 50 anni è rimasto sempre lo stesso per quanto riguarda il design e la struttura, è recentemente diventato intelligente. In che modo? Un piccolo dispositivo, inserito nella presa d’aria del contenitore, permette oggi di monitorare e tracciarne i movimenti, oltre che lo stato di salute (in termini di danneggiamenti eventuali subiti durante il viaggio). Una volta installato nel container, questo chip inizia a trasmettere ogni tipo di informazione in diretta streaming. Tutto diventa visibile e tracciabile sul monitor del cliente, che se ne sta comodamente seduto nel suo ufficio.
Potete immaginare quali vantaggi possa trarre il mercato del food and beverage da simili soluzioni tecnologiche: le merci deperibili hanno di fatto bisogno di essere monitorate con maggiore attenzione di quanto non accada per altre tipologie merceologiche, e avere a disposizione un sistema di alert che avvisi i clienti e le compagnie di navigazione di eventuali problemi incorsi al container in viaggio ha un valore aggiunto incredibile.
In conclusione, il passaggio all’era digitale ha marcato un cambiamento nelle modalità di scambio delle informazioni, contribuendo a rivedere le professioni ad esse associate.
Questa transizione online porterà al successo o alla fine di alcuni attori del settore. Tutto dipenderà da come sapranno usare le nuove tecnologie e da quale strategia adotteranno per supportare i nuovi processi digitali. Care imprese, che lo vogliate o no, il progresso ha già bussato alla vostra porta: sta a voi decidere se farlo entrare in casa o no.