Possibile effetto rolling down per la domanda di nuovi container. Nel 2022, in corrispondenza di un progressivo ma graduale miglioramento dei problemi di congestione di cui hanno sofferto i porti per tutto il periodo pandemico, le richieste di nuovo equipment dovrebbero far registrare una prima correzione di rotta, anche se si manterranno comunque su livelli molto alti per tutta la durata dell’anno.
Ad affermarlo nel proprio report annuale è China International Marine Containers. Secondo il più grande produttore di contenitori al mondo, la crescita del global trade di container dovrebbe rallentare la propria corsa, passando dal +6,4% del 2021 al +3,6% del 2022. Allo stesso modo, la crescita complessiva della capacità offerta dalle big company dovrebbe passare dal +4,5% dell’anno scorso al +3,6% del 2022.
Per CIMC il 2022 sarà l’anno in cui domanda ed offerta arriveranno sostanzialmente a bilanciarsi. Cio non ostante, “i problemi di congestione di cui soffrono gli scali portuali e le conseguenti interruzioni alla catena logistica non verranno risolti tanto presto” afferma la società nel suo outlook.
Questo significa che per buona parte dell’anno il container shipping market manterrà una situazione tesa in termini di offerta, assicurandosi, quindi, alti livelli di redditività. Cosa, questa, che alimenterà a sua volta l’appetito dei big carrier e l’acquisto di nuovi container.
Pile di vecchi contenitori si trovano infatti ancora oggi bloccati nei magazzini dei principali porti europei ed extraeuropei, a causa del perdurante congestionamento dei traffici e delle banchine. Pertanto, i vettori dovranno gioco forza acquistare nuovo equipment per far fronte alle esigenze di mercato.
Nel suo report, il conglomerato cinese ha comunicato di aver venduto 2,5 milioni di TEU e 148.300 TEU di container refrigerati, con una crescita rispettivamente del 150% e del 15% rispetto al 2020.