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Analisi di mercato

Container sull’otto volante

di Redazione Port News

I noli marittimi dei contratti a lungo termine nel trasporto di container proseguono la loro corsa verso l’alto ma non mancano le avvisaglie di una possibile inversione di rotta sulla scia ribassista già osservata per il mercato spot.

Ad avvertire un cambiamento nell’aria è la società norvegese Xeneta nel suo ultimo market report.

Se è vero che l’indice globale XSI ha segnato ad Agosto una ulteriore crescita del 4% rispetto a Luglio, attestandosi a 453,2 punti e facendo registrare un balzo del 121,2% rispetto allo stesso mese del 2021, è altrettanto vero – sempre secondo la consultancy firm – che «ci sono segnali di un rallentamento lungo alcune delle rotte commerciali».

Rallentamento che, tuttavia, ancora non riesce a contrastare gli effetti dei contratti a lungo termine in via di scadenza e non ancora sostituiti da quelli nuovi.

La conseguenza è quella di un aumento medio delle long freight rates che per diverso tempo ancora continuerà a garantire ai carrier ottimi margini di profitto, anche in presenza del progressivo indebolimento del mercato spot.

Quello dei noli sarà insomma un declino graduale. Non ci saranno precipitazioni improvvise.  «Nonostante la diminuzione dei volumi, molti vettori hanno registrato profitti record nel secondo trimestre, e la maggior parte si aspetta che i risultati dell’intero anno siano persino superiori ai già eccezionalmente forti numeri del 2021» fanno osservare ancora gli analisti di Xeneta.

Secondo qualche osservatore, è probabile che i carrier ricorreranno ai blank sailing (alla cancellazione di alcune partenze nell’ambito dei servizi di collegamento) pur di tenere stabilmente alte le rate di nolo.

E’ quanto fa presagire Project 44 nel suo ultimo market report. La società di analisi afferma come negli scorsi anni, le compagnie di navigazione non abbiano esitato a ridurre la capacità di stiva offerta pur di mantenere in equilibrio domanda ed offerta.

«Oggi appaiono essere risolti molti dei problemi che durante il periodo pandemico avevano provocato disagi e interruzioni alle catene di approvigionamento» spiega la società nel proprio studio, aggiungendo che: «durante la peak season, la libera circolazione delle merci lungo le rotte commerciali, metterà ulteriormente sotto pressione i principali porti hub del pianeta, oggi alle prese con nuove sfide da superare: dalle vertenze sindacali sul caro inflazione ai problemi di congestione dei terminal a causa dei container vuoti non ritirati, sino ai problemi di capacità intermodale». Grazie ai blank sailing, conclude Project44, i prezzi non subiranno insomma un ribasso eccessivo nei prossimi mesi.

A riprova di quanto dichiarato dalla società di analisi, il periodico specializzato Loadstar fa notare come i carrier si stiano preparando a rimuovere dal commercio asiatico l’8,8% della capacità di stiva, che nelle prossime 12 settimane sarà dirottata sul trade europeo.

Un modo, questo, per tenere alte le tariffe di qui alla celebrazione della Golden Week cinese, che cade nella prima settimana di ottobre. CMA CGM, ad esempio, ha annunciato nuovi blank sailing sui collegamenti con l’Estremo Oriente, con la previsione di una rimozione dal trade di 100.000 TEU in vista della festività cinese.

Sempre secondo la testata, anche la 2M rimuoverà nelle prossime settimane il 10% della Stiva mentre The Alliance cancellerà dieci viaggi dalla rotta, togliendo dal mercato il 18% della capacità.

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