Focus

Magazzini e depositi inondati da un surplus di 150.000 box

Container vuoti, ora si rischia l’eccedenza in Russia

di Redazione Port News

Gli esportatori cinesi stanno faticando a trovare container disponibili da utilizzare per le spedizioni via mare a causa dell’enorme squilibrio commerciale nei confronti della Russia.  A sottolinearlo in una nuova analisi è la piattaforma online Container XChange.

A seguito dell’invasione in Ucraina “c’è stato un significativo movimento di merci dalla Cina alla Russia ma un movimento di ritorno molto scarso”, ha affermato Christian Roeloffs, co-fondatore e CEO di Container xChange.“I container si stanno accumulando in Russia, dove i prezzi per l’acquisto dell’equipment di seconda mano si sono ridotti all’osso” ha aggiunto, sottolineando come per un container high-cube da 40 piedi in vendita a Mosca ci vogliano oggi meno di 1.000 dollari.

Se prima dell’invasione dell’Ucraina, il prezzo medio di un container high-cube da 40 piedi a Mosca si attestava attorno ai 4.175 dollari, oggi non si arriva a toccare i 600 dollari. Stesso andamento per i container da venti piedi, che a Febbraio del 2022 costavano 1961 dollari e che al 25 Settembre hanno raggiunto un valore di 675 dollari.

Secondo Roeloffs, nel territorio russo ci sono migliaia di container vuoti in stato di apparente abbandono: circa 150.000. I depositi delle ferrovie russe sono alle prese con un enorme accumulo di box provenienti dalla Cina. I dirigenti delle compagnie di navigazione russe hanno espresso preoccupazione per la gravità della situazione, descrivendola come “quasi critica” in regioni come Mosca e la Russia centrale.

Per Container XChange, questa crisi dei container è principalmente una conseguenza del crescente squilibrio commerciale tra Russia e Cina. Arrivano in Russia più container di quanto effettivamente non ne partano. Inoltre, gli scambi di merci tra i due paesi contribuiscono ad esacerbare il problema, poiché le materie prime russe vengono trasportate in Cina principalmente tramite cisterne ferroviarie e vagoni aperti anziché in container.

Nel tentativo di migliorare la congestione dei container, le compagnie di navigazione russe hanno iniziato a offrire sconti per accelerare la restituzione dei container in Cina. “Il sovraccarico dei porti e delle strade russe sta causando inefficienze nei trasporti” si legge nel report.

Per quanto riguarda il commercio di container, Container XChange segnala come molte compagnie cinesi preferiscano vendere i container nel mercato locale piuttosto che pagare per il loro ritorno in Cina.

Ciò non ostante, Container xChange spiega come oggi ci siano ancora molte aziende che esportano dalla Russia alla Cina. La Cina, tradizionalmente un importante acquirente di energia russa, importa oggi un’ampia gamma di prodotti come macchinari, prodotti farmaceutici, ricambi per auto, beni di consumo, smartphone, automobili e attrezzature agricole. Questo cambiamento ha creato una carenza di container, intensificando ulteriormente la sfida logistica.

Questo cambiamento è il risultato diretto dell’uscita di numerose aziende internazionali dal mercato russo nel contesto delle continue tensioni geopolitiche e del conflitto in Ucraina. Secondo i dati doganali cinesi, il commercio tra Cina e Russia ha registrato una crescita sostanziale del 36,5% nei primi sette mesi del 2023, per un totale di 134,1 miliardi di dollari. Le esportazioni cinesi verso la Russia sono aumentate del 73,4%, raggiungendo circa 62,54 miliardi di dollari, mentre anche le importazioni dalla Russia sono cresciute significativamente del 15,1%, per un totale di 71,6 miliardi di dollari.

Subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina lo scorso anno, nel febbraio 2022, il commercio bilaterale tra Cina e Russia è diminuito per un breve periodo di tempo per poi riprendere fino a raggiungere livelli record.

Tags:
Torna su