Un utile netto di 373 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2024, e un aumento considerevole rispetto alla perdita netta di 213 milioni maturata nello stesso periodo dell’anno precedente. La maggiore esposizione al mercato spot, specie nel trade transpacifico (dove soltanto il 35% dei ricavi è determinato dai valori tariffari prefissati nei contratti mid e long term), sta premiando non poco ZIM, i cui profitti sono cresciuti tra aprile e giugno del 47,6% su base annuale, a 1,93 miliardi di dollari.
Merito, dicevamo, delle rate di nolo, che si sono attestate nell’ultimo trimestre su valori superiori del 34% rispetto al valore medio delle tariffe applicate da Maersk e del 18% superiori rispetto alle tariffe di Hapag Lloyd. Nel periodo aprile-giugno del 2024, i noli marittimi di ZIM hanno fattore registrare un valore medio di 1.674 dollari a TEU (+40,3%).
In crescita anche i volumi di merce in container trasportati dal liner: nel trimestre hanno raggiunto la quota record di 952mila TEU, con un +10,7% sullo stesso trimestre del 2023.
Complessivamente, l’attività di trasporto marittimo della ZIM ha direttamente generato ricavi pari a 1,59 miliardi di dollari (+55,3%). I maggiori guadagni sono stati apprezzati sul traffico transpacifico dove nel periodo di riferimento sono stati trasportati 423.000 TEU, ovvero il 44% del volume complessivo (+29% su base annuale).
In calo invece del 30,8% i volumi sulle rotte Asia-Europa, colpiti dagli effetti negativi della crisi in Medio Oriente.