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Grido di allarme

«Dal PNRR nessun cenno a Livorno»

di Redazione Port News

«Il Piano di Recupero e Resilienza sottovaluta il ruolo del porto di Livorno quale nodo strategico destinato ad alimentare il Valico del Brennero». In apertura di seduta dell’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare – chiamato, tra le altre cose, ad esaminare il Piano Operativo Triennale 2021-2022 – il presidente dell’AdSP dell’Alto Tirreno, Stefano Corsini, batte metaforicamente il pugno sul tavolo.

Con un messaggio chiaro: il documento che definisce il futuro della portualità «si focalizza esclusivamente sul Sistema Genova, naturalmente proteso sul Corridoio Genova-Rotterdam (attraverso il Terzo Valico di Giovi), e sul polo di Trieste, che insiste sul Corridoio Adriatico-Baltico».

Nessun cenno a Livorno, «che dal punto di vista dei collegamenti ferroviari già gravita, assieme a La Spezia e Piombino, sul nodo di Pisa e sul passante appenninico in corso di potenziamento. Si tratta di un gruppo di porti destinato naturalmente ad alimentare i mercati dell’Europa attraverso il Valico del Brennero».

Per il presidente dell’AdSP non sono in discussione le risorse economiche ma le strategie. Lo scalo labronico ha infatti già ricevuto dal Mit 200 milioni di euro che assieme ai fondi della Regione e dell’Authority offrono sicure garanzie in ordine alla realizzazione della Darsena Europa.

«Livorno, con la Darsena Europa, e insieme a La Spezia, dovrebbe essere inserito nel novero dei porti strategici per il Sistema Nazionale alla stregua di Genova e Trieste quale terzo nodo di alimentazione dei corridori europei attraverso i valichi».

Nel corso della riunione dell’Organismo, Corsini ha inoltre fornito un aggiornamento sullo Stato di Avanzamento della Darsena Europa: «Abbiamo ricevuto l’ultima relazione dell’ISPRA. Il Ministero dell’Ambiente convocherà a breve la Conferenza dei Servizi per la deperimetrazione dell’area SIN. Intanto abbiamo predisposto il bando di gara relativo alla realizzazione delle dighe foraneee, e completato, con il supporto di importanti consultancy firm nazionali e internazionali, lo Studio di Fattibilità relativo alla costruzione e gestione del terminal container».

 

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