La caduta di investimenti che ha investito in modo drammatico l’intero Paese ha sicuramente interessato anche gli investimenti infrastrutturali. Con questa perdita di stock di capitale la crescita potenziale italiana e della nostra regione si colloca su livelli particolarmente deboli. Di qui la necessità di rilanciare gli investimenti privati e pubblici.
La Toscana è interessata da significativi interventi volti a potenziare e a ridefinire la rete delle infrastrutture di trasporto presenti sul territorio regionale. Il sistema infrastrutturale di cui si è dotata nel corso degli anni ha garantito finora livelli di accessibilità soddisfacenti, pur in presenza di alcune situazioni critiche in corrispondenza di territori ad alta intensità di domanda e nell’accessibilità delle aree più periferiche. Tuttavia, la prospettiva di una (pur incerta) ripresa economica rende quanto mai impellente la necessità di adeguare il sistema infrastrutturale alle sfide del futuro.
Il settore del trasporto marittimo ha subìto una forte evoluzione negli ultimi anni e oggi i porti sono oggetto di importanti investimenti in molti Paesi. Il potenziamento dello scalo di Livorno prevede quale opera strategica la realizzazione della Piattaforma Europa, significativo ampliamento verso il mare dell’attuale porto con l’obiettivo di assicurare standard adeguati all’evoluzione del contesto internazionale.
L’attuale posizionamento del porto di Livorno rischia di essere eroso a causa dei deficit infrastrutturali rispetto all’evoluzione del traffico merci internazionale, sempre più affidato a grandi vettori che richiedono una profondità di fondali di almeno 18 metri e banchine sufficientemente lunghe per permettere la movimentazione dei materiali.
Su scala regionale, il porto di Livorno risulta indubbiamente uno snodo fondamentale per tutto il sistema della logistica. Se analizziamo la concentrazione di imprese logistiche nel sistema locale labronico possiamo notare un’elevata concentrazione di attività economiche relative all’intero ciclo logistico. Oltre a circa tre quarti degli operatori del trasporto marittimo regionale, nel solo Comune di Livorno si concentrano infatti un terzo delle attività di spedizionieri e degli intermediari logistici toscani e più in generale quasi il 10% delle unità locali connesse alla logistica, per un totale di circa di 500 imprese che occupano circa 4.000 addetti.
L’analisi dell’impatto macroeconomico della realizzazione della nuova infrastruttura portuale Darsena Europa è stata condotta attraverso il modello macroeconomico Remi-IRPET. I suoi effetti sono stati computati rispetto allo scenario controfattuale che prevede la sua non realizzazione e la conseguente diminuzione dei flussi di merci e passeggeri che transitano dal porto di Livorno.
L’analisi di impatto prende in considerazione due fasi: quella di investimento (2018-2022) e quella di gestione, quando la nuova darsena sarà in funzione (2022-2030). L’ammontare complessivo dell’investimento è stimato in 662 milioni di euro in 4 anni e rappresenta circa il 7% del PIL della provincia di Livorno e nonché lo 0,69% del PIL regionale.
Gli effetti economici di breve periodo sono legati esclusivamente alla fase di costruzione della nuova infrastruttura e all’impegno di significative risorse pubbliche e private. Nel medio periodo l’incremento (ipotizzato) della produzione del Porto di Livorno comporta invece una media annua di 0,08 punti di PIL aggiuntivo per l’intera regione.
Tali effetti, legati principalmente a un incremento dell’export, sono in gran parte localizzati nella provincia di Livorno e nel settore dei trasporti marittimi. Tuttavia, la dinamica positiva dell’export si riscontra anche nelle altre province toscane, interessando molti dei settori che producono beni finali e delineando un effetto di natura strutturale sul sistema economico regionale.
La realizzazione di questo scenario potenziale è però condizionato al realizzarsi di numerose ipotesi al contorno: alcune di natura esogena, quali gli scenari internazionali del commercio e della domanda di trasporto nonché le strategie dei grandi operatori della logistica; altre invece legate alla modalità di esecuzione del progetto, in particolare al rispetto della tempistica prevista, all’articolazione per fasi e alla contemporanea realizzazione delle opere di contorno, dalle quali dipende in maniera sostanziale l’effettiva efficienza del nuovo assetto portuale.
Per approfondire scarica lo studio IRPET “Il Porto di Livorno e gli investimenti per Darsena Europa“