Potrebbe essere una nave della compagnia di navigazione MSC la responsabile del disastro ambientale che due settimane fa ha colpito la costa meridionale della California, precisamente Huntington Beach, nella contea di Orange.
Oltre 500mila litri di petrolio sono andati a finire nell’Oceano Pacifico, uccidendo pesci e uccelli. La marea nera ha avuto origine da un oleodotto rotto collegato a una piattaforma petrolifera offshore e trascinato per 32 metri dal punto in cui si trovava.
Secondo la Guardia Costiera e il National Safety Board, la MSC Danit, portacontainer da 14.000 TEU, è rimasta coinvolta a gennaio in un incidente al largo del Porto di Los Angeles e Long Beach: l’ancora, non issata a bordo, si sarebbe incagliata sul fondale.
Gli inquirenti ritengono che sia stata proprio quell’ancora la causa dell’incidente: avrebbe agganciato la pipeline trascinandola per oltre 30 metri, provocando lo sversamento di petrolio.
La guardia costiera ha affermato di aver designato l’operatore e la società proprietaria della nave, rispettivamente Mediterranean Shipping Co e Dordellas Finance Corp, come “parti interessate dall’indagine sui sinistri marittimi”.
La designazione conferisce al proprietario e all’operatore della nave il diritto di essere rappresentati da un consulente legale, nonché di esaminare e controinterrogare testimoni e chiamare testimoni rilevanti per l’indagine.