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Tendenze di mercato

Dry bulk, la partenza è col botto

di Redazione Port News

Il buon andamento del mercato delle materie prime, legato alla progressiva ripresa dell’economia e all’allentamento della morsa pandemica, sta contribuendo ad alimentare la domanda di trasporto marittimo nel settore delle rinfuse solide, trainando i guadagni delle shipping company. Ma, attenzione, non è ancora arrivato il momento di stappare lo champagne.

A mettere le mani avanti è la shipping association BIMCO. «Nonostante il mercato si trovi in un periodo bullish, i fondamentali non sono cambiati più di tanto rispetto al passato. A favorire la grande corsa delle materie prime i nuovi pacchetti di stimoli fiscali e le politiche di accumulo delle scorte» ha dichiarato il chief analist di BIMCO, Peter Sand. «Nonostante i volumi movimentati siano in aumento e l’orderbook risulti relativamente basso, non scommetterei su un nuovo super-ciclo».

Qualunque cosa accada nella lunga corsa ad ostacoli nella quale si dovranno cimentare i dry bulk owner di qui alla fine dell’anno, il pronti, partenza, via, è stato però fragoroso. «La domanda di mercato rimarrà forte per molte delle commodity oggi in commercio. Quest’anno sarà uno di quelli ricordare» ha continuato Sand.

Quest’anno il dry bulk market ha avuto una partenza galattica, trainato dai prodotti agricoli nei viaggi di lunga percorrenza e dall’aumento delle spedizioni di minerali ferrosi dal Brasile, complice la decisione del gigante minerario Vale di aumentare il proprio output produttivo. Anche i volumi di carbone sono aumentati in modo significativo.

Durante i primi quattro mesi dell’anno, la domanda di mercato ha raggiunto 1,69 miliardi di tonnellate di merce, con un aumento del 6,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta dell’inizio d’anno più scoppiettante mai registrato sino ad ora, anche se i volumi risultano leggermente inferiori rispetto a quelli movimentati negli ultimi quattro mesi del 2020.

A beneficiare della situazione congiunturale positiva sono praticamente tutte le tipologie di nave. Tra Gennaio ed Aprile, la domanda di navi di tipo Supramax (da 50 a 60.000 tonnellate dwt) è aumentata dell’11%, mentre la richiesta di Capesize (da oltre 100.000 tonnellate di portata) e Panamax (portata tra 60 e 90.000 tonnellate) ha fatto registrare un incremento rispettivamente del 6 e dell’1,5%. Meno evidente la crescita delle handysize, solo lo 0,1% in più sullo stesso periodo dell’anno precedente.

Per le bulk carrier di tipo Capesize, quello di maggio è stato il migliore mese di sempre da 11 anni a questa parte: una portarinfuse di questa classe garantisce oggi in media all’armatore 36.536 dollari al giorno di guadagni. Sono valori ben nove volte superiori a quelli dello stesso mese dell’anno scorso. Bisogna tornare indietro al quarto trimestre del 2013 per registrare introiti superiori alla soglia dei 25.000 dollari al giorno.

I guadagni garantiti da una nave di classe Panamax hanno raggiunto una quota media di 20.487 dollari al giorno, mentre le Supramax e le Handysize assicurano rispettivamente introiti per 19.188 e 18.274 dollari al giorno.

Sul lato dell’offerta, BIMCO si aspetta che la flotta delle portarinfusiere cresca del 2,4% nel corso dell’anno, il valore più basso dal 2016. Ad oggi, la flotta è cresciuta dell’1,3%: tra gennaio e maggio sono state consegnate nuove navi per un totale di 16 milioni di tonnellate dwt e sono state demolite unità navali per un totale di 4,2 milioni di tonnellate dwt.

Complessivamente, ad oggi sono state siglate commesse per 92 newbuilding, contro le 111 dello stesso periodo dell’anno scorso.

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