L’esito delle elezioni presidenziali statunitensi porterà ulteriore instabilità nei mercati dei container, favorendo, in vista della possibile imposizione di nuove tariffe doganali, l’aumento delle importazioni statunitensi.
Ne è convinta Linerlytica. Sulla base dei dati raccolti a partire dal 2018, la società di analisi stima che la corsa dei caricatori in import ad anticipare le ordinazioni nell’eventualità di un peggioramento della situazione congiunturale potrebbe tradursi in un incremento delle importazioni statunitensi in una forbice compresa tra il 10 e il 15% di qui a febbraio.
Nel breve termine, il front-loading sosterrà l’aumento dei noli container nel mercato spot. Mentre nel medio-lungo periodo, le conseguenze di una nuova trade war basata sui dazi potrebbero essere pesanti, tanto più se si considera che negli ultimi sei anni, da quando cioè è stata introdotta la prima serie di tariffe commerciali, il deficit commerciale americano è andato aumentando sostanzialmente.
Tradotto, nonostante l’applicazione delle nuove tasse doganali, gli Stati Uniti hanno continuato a spendere più di quanto non abbiano guadagnato. Ne è una riprova il fatto che ad oggi le importazioni totali di container carichi negli Stati Uniti superino le esportazioni piene di 2,4 volte.
Nello stesso periodo, le importazioni mensili medie sono aumentate del 18% mentre le esportazioni sono diminuite del 10%, con il numero di container vuoti riposizionati fuori dagli Stati Uniti in aumento del 39%.