Emergenza di container vuoti in India. La carenza di equipment causata dalla crisi del Mar Rosso comincia a diventare un serio problema per gli spedizionieri locali. Lo riporta stamani il periodico specializzato “The Loadstar”, spiegando come i tre principali porti indiani (Nhava Sheva e Mundra) stiano subendo i contraccolpi negativi dovuti ai ritardi nelle partenze e negli arrivi derivanti dai transiti più lunghi e dall’interruzione delle catene di approvigionamento.
Come noto, infatti, sono sempre di più le compagnie di navigazione che stanno volutamente evitando il canale di Suez per ragioni di sicurezza. Il periplo dell’Africa è ormai diventata una rotta obbligatoria per chi non voglia correre il rischio di essere attaccato dai droni o dai missili degli Houthi. I transiti più lunghi rendono di fatto difficoltoso il rientro dell’equipment.
Uno spedizioniere di stanza a Mumbai spiega come sia diventato quasi impossibile riuscire a reperire container da 40 piedi. The Loadstar sottolinea come la carenza di equipment stia limitando la capacità degli esportatori di spedire merci a fronte degli ordini in corso, mettendo a repentaglio le prospettive di nuovi volumi.