Nel terzo trimestre del 2023, Evergreen è risultata essere compagnia di navigazione più ecosostenibile nel trade tra il Nord Europa e la costa orientale degli Stati Uniti. Lo rivela Xeneta nel suo ultimo report, nel quale ha aggiornato i valori del suo indice di sostenibilità, il Carbon Emission Index, elaborato prendendo in considerazione le principali compagnie di navigazione e 13 tra le più importanti rotte commerciali.
Il vettore di Taiwan è quello che ha fatto registrare la performance migliore, con un Carbon Emmissions Index che ha raggiunto quota 53,7 punti. Il CEI del big Carrier esprime valori inferiori del 32,6% rispetto alla media aritmetica delle altre compagnie.
Sebbene la flotta di Evergreen sia diminuita del 6,5% su base trimestrale nel terzo trimestre, abbassando la dimensione media delle navi su questo traffico a 12.772 TEU, la dimensione media del suo naviglio è aumentata del 34,9%.
Il vettore ha dispiegato nel trade Far East – Nord Europa una capacità nettamente superiore alla media. Nonostante ciò, è riuscita a sovraperformare gli altri competitor sul fronte della riduzione delle emissioni di C02 durante le attività di trasporto. Perché?
Xeneta sottolinea innanzitutto come le navi della società armatoriale siano non solo più grandi ma anche più giovani rispetto a quelle delle altre compagnie di navigazione. La flotta impiegata nel trade ha un’età media di 4,4 anni, notevolmente inferiore a quella media, che si aggira attorno ai 13,7 anni. Le unità navali, essendo più moderne, inquinano anche meno.
Altro parametro di riferimento per valutare le prestazioni del liner è la velocità di navigazione che durante il terzo trimestre è scesa complessivamente a 14,4 nodi. Durante l’anno, le compagnie hanno fatto spesso ricorso allo slow steaming per provare ad assorbire la capacità in eccesso, riducendo a livello complessivo la propria velocità di crociera a 14,9 nodi.
Il continuo rallentamento della velocità di navigazione ha contribuito a far scendere l’indice CEI per il Nord Europa verso la costa orientale degli Stati Uniti da 90,3 nel secondo trimestre di quest’anno a 83,2 nel terzo trimestre.
