Si ferma per otto giorni il porto di Felixstowe, il più importante scalo dell’Inghilterra. I sindacati hanno infatti indetto uno sciopero per protestare contro il mancato adeguamento della busta paga dei portuali all’attuale livello di inflazione, che a luglio ha superato il 10% e che si prevede possa arrivare a toccare il 13% ad Ottobre, il livello più alto mai raggiunto fra i paesi del G7.
Ad incrociare le braccia sono stati i 1900 lavoratori rappresentati dall’Unite. La paga media di un portuale è di 43.000 dollari. Ai dipendenti era stato offerto un aumento in busta paga del 7%, più una indennità una tantum di 500 dollari.
Un’offerta, quella fatta dalla parte datoriale, che l’Unite non ha però ritenuto sufficiente. Lo sciopero, iniziato domenica mattina, il primo a Felixstowe dal 1989, avrà ovvie ripercussioni sulla catena logistica e distributiva dei beni nel Paese.
“I dock di Felixstowe sono estremamente redditizi. Le cifre più recenti mostrano che nel 2020 hanno realizzato 61 milioni di sterline (circa 72 milioni di euro) di profitti”, ha dichiarato la segretaria del sindacato Unite, Sharon Graham. “La sua casa madre, la CK Hutchison Holding Ltd, è così ricca che quello stesso anno ha distribuito 99 milioni de sterline di dividendi ai suoi azionisti. Credo quindi che sia in grado di dare ai lavoratori di Felixstowe un giusto incremento di salario”, ha aggiunto Graham.
