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Focus

Il case study di Livorno

Formazione, traino verso il futuro

di Redazione Port News

L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale è stata la prima in Italia ad essersi dotata del Piano Operativo di Intervento del Lavoro Portuale per la formazione, strumento previsto all’art. 8, comma 3 bis della legge 84/94 (come novellata dal D.Lgs 169/16 e dal D.Lgs. 232/17), che consente alle Port Authority di sviluppare azioni mirate a sostegno della formazione e della riqualificazione professionale in ambito portuale.

Parte da qui il Convegno che l’AdSP dell’Alto Tirreno ha organizzato stamani a Livorno. L’obiettivo è stato duplice: presentare da una parte il Piano a livello nazionale e aprire dall’altra un dibattito sulle esigenze formative ai tempi del Covid.

Nella Stazione Crociere dello scalo labronico, Autorità di Sistema Portuale, Assoporti, Ministero delle Infrastrutture e Regione Toscana si sono dati appuntamento per analizzare i nuovi scenari e studiare da vicino il case study di Livorno.

La Pandemia – è questa la premessa del ragionamento fatto dal dirigente Formazione e Trasparenza dell’AdSP, Claudio Capuano – ha impattato significativamente sul sistema portuale italiano, con una significativa diminuzione dei traffici che ha provocato, da un lato, un drastico abbassamento del numero dei turni di lavoro, e un conseguente calo della produttività e della redditività delle imprese, e dall’altro una lievitazione dei costi per l’adozione di nuove modalità operative volte a contrastare il diffondersi dei contagi da Covid 19 e a lavorare in sicurezza.

Molti lavoratori delle imprese autorizzate sono stati messi in cassa integrazione e molti altri, che, stagionalmente, venivano impiegati con contratti di lavoro a tempo determinato, non hanno ottenuto il rinnovo del proprio contratto.

In questo contesto occorre porre in essere un’azione forte e determinata a supporto delle imprese e dei lavoratori dei porti del sistema portuale. Ecco spiegata la necessità di un Piano di Intervento che prendendo le mosse dal Piano Organico Porto, e sulla base delle (nuove) previsioni della Legge 84/94, provi a soddisfare le esigenze formative avanzate dalle imprese in relazione ai propri fabbisogni lavorativi.

Diversificare le competenze e le professionalità dei lavoratori, favorendo al contempo la flessibilità del lavoro. E’ sulla scorta di queste esigenze che l’AdSP ha preparato un pacchetto di azioni che sarà accompagnato da investimenti mirati a valere sui fondi di cui al comma 15bis dell’art 17 della L.84/94 (nella misura del 15% delle entrate derivanti dalla tasse portuali).

Il Piano, da attuare nel triennio 2021-2023, è finalizzato ad individuare e programmare interventi operativi di formazione, riqualificazione, riconversione e ricollocamento a favore del personale delle imprese artt. 16, 17 e 18 autorizzate a svolgere operazioni e servizi portuali nei porti di competenza dell’AdSP.

Come evidenziato dalla responsabile del Servizio Formazione dell’AdSP, Sonia Avanzoni, gli assi di intervento sui quali il piano focalizza l’attenzione per la crescita delle professionalità dei porti di Livorno e Piombino sono sei: digitalizzazione; processi di economia circolare applicata ai porti; Strategie di coordinamento e competenze trasversali in materia di teambuilding; Funzionalità ed efficientamento degli impianti e degli strumenti operativi tradizionali e di nuova generazione; Miglioramento dei livelli di sicurezza e security in ambito portuale; Inglese tecnico/portuale per innalzare i livelli di comunicazione e competitività delle imprese.

Il Piano descrive all’interno di ogni asse le azioni finanziabili. Con riferimento al 2021, l’AdSP stanzierà 500 mila euro per la realizzazione degli obiettivi formativi predefiniti. Ciascuna impresa avrà a disposizione un budget annuale complessivo per le spese di gestione del progetto formativo pari a 3.600 euro. Verrà inoltre erogato un importo massimo di 188 euro a dipendente in servizio al 31/12/2020. Il massimale di spesa potrà essere raggiunto formando tutto o parte del personale purché le attività formative siano in linea con gli assi richiamati nel Piano ed il costo degli stessi sia autorizzato preventivamente e qualitativamente sostenibile.

Gli importi saranno erogati per la copertura dei costi diretti sino ad un massimale del 75% dell’importo complessivo del progetto/corsi presentati da ciascuna impresa autorizzata ai sensi degli artt. 16-17-18.

Nel corso del Convegno è stata la dirigente Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Maria Cristina Farina, a sottolineare la novità del Piano dell’AdSP, presentandolo come un modello a livello nazionale: «Ciò che salta agli occhi – ha dichiarato – è l’eccezionalità e l’organicità di questa iniziativa, la prima nel suo genere ad essere presentata al MIMS. Il lavoro prodotto dall’AdSP può costituire un punto di riferimento per le altre Autorità di Sistema Portuale ai fini della predisposizione dei propri piani operativi di intervento».

Il segretario generale di Assoporti, Oliviero Giannotti, ha qualificato il Piano Operativo di Intervento dell’AdSP come una best practice a livello nazionale: «L’Associazione dei Porti Italiani – ha sottolineato – rappresenta le Autorità di Sistema Portuali ed ha tra i suoi obiettivi quello di trovare soluzioni condivise a problemi comuni. È nostra intenzione valorizzare le competenze dei dirigenti e funzionari delle AdSP per creare gruppi di lavoro tecnico su determinati temi. Quello della formazione è in cima alla nostra agenda».

Per l’Assessore regionale alla formazione, Alessandra Nardini, la formazione è il pilastro delle politiche della regione Toscana. «Dobbiamo provare a vincere la sfida del superamento del disallineamento tra le competenze del mondo scolastico e universitario e le esigenze reali espresse dalle nostre imprese. L’iniziativa promossa dall’AdSP insegna quanto sia importante oggi partire dai bisogni dei territori per costruire una proposta migliore a livello formativo e, quindi, occupazionale».

È stato il presidente della Port Authority, Luciano Guerrieri, a tirare le conclusioni: «Va sicuramente sottolineato il lavoro di squadra e tessitura portato avanti da Capuano e dal servizio formazione dell’Ente. Le attività di team building contribuiscono a favorire un clima positivo all’interno di qualsiasi istituzione» ha dichiarato.

Per Guerrieri «il fattore umano rimane oggi il vero valore logistico di uno scalo portuale. Che non è fatto solo di banchine e gru ma anche di competenze e professionalità. Credo che ancora di più oggi le Istituzioni e le Imprese debbano unire gli sforzi nell’ottica di una alleanza che permetta lo sviluppo sinergico di nuove progettualità in termini di strumenti, contenuti e formazione».

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