Livorno – Entrano nel vivo i lavori di riposizionamento degli oleodotti dell’ENI nel Microtunnel.
Dopo la consegna dell’opera alla Multinazionale del cane a sei zampe – avvenuta ufficialmente a fine aprile tramite la firma congiunta del verbale operativo da parte del direttore tecnico dell’AdSP, Enrico Pribaz, e del direttore dell’ENI, Pietro Cherie-Ligniere, – sono arrivate, all’inizio di questa settimana, le autorizzazioni da parte delle istituzioni competenti in relazione alla concessione di un’area posta al di fuori di quella di cantiere, già assegnata in uso a TDT e necessaria al raccordo tra il pozzo di spinta e gli oleodotti esistenti.
Si tratta dell’ultimo tassello procedurale che mancava per permettere a ENI di prendere pieno possesso delle aree e avviare il percorso che porterà alla posa in opera dei nuovi oleodotti.
Complessivamente, e per il tempo necessario dei lavori, ENI acquisirà in occupazione temporanea un’area demaniale per una superficie complessiva (su lato Marzocco e lato Magnale) di 17.859,90 metri quadri, comprensiva anche alle aree di raccordo in concessione alla TDT, per una superficie di 3.041,02
metri quadri.
Come dichiarato più volte dal presidente dell’AdSP, Luciano Guerrieri, l’infrastruttura è di fondamentale importanza per il porto di Livorno.
La galleria corre a una profondità di 23 metri al di sotto del Canale di Accesso in porto, congiungendo in un percorso lungo 235 metri le due sponde dell’imboccatura.
Sarà in questo cunicolo sotterraneo che l’Ente Nazionale Idrocarburi dovrà riposizionare gli oleodotti che oggi corrono sul fondale del canale e che trasportano prodotti petroliferi dalla Darsena Petroli alla Raffineria.
Quando l’ENI avrà infilato le nuove condutture dentro il microtunnel, sarà possibile rimuovere quelle vecchie e passare successivamente all’ampliamento del Canale. Obiettivo: risagomare le sponde per portare la sezione navigabile dagli attuali 70 metri ai futuri 120.
Non si tratta di un traguardo di poco conto per uno scalo portuale che, in attesa della realizzazione della Darsena Europa, punta a voler mantenere le proprie quote di traffico, assicurando un accesso sicuro e meno difficoltoso alle portacontainer di ultima generazione, che oggi entrano con difficoltà e, spesso, con un carico ridotto.
«Siamo arrivati ad una fase decisiva – ha detto Guerrieri -, ribadisco la mia soddisfazione per il completamento di un lavoro di alta ingegneria che si è rivelato complesso e che ha incontrato non poche difficoltà realizzative a causa dell’allagamento di uno dei pozzi posti alle estremità della galleria. Ringrazio ancora una volta i tecnici della Port Authority e auguro all’ENI un buon lavoro».