Prima l’hanno colpita tre volte, danneggiandola lievemente. Poi le hanno dato fuoco mentre si trovava alla deriva nel Mar Rosso, senza equipaggio, fatto evacuare per motivi di sicurezza in seguito al primo attacco.
Si consuma così l’ennesimo episodio di violenza nel Mar Rosso, messo in atto ancora una volta dai ribelli Houthi ai danni di navi mercantili i cui interessi o la cui proprietà sia in qualche modo considerata dalla fazione yemenita riconducibile a Israele.
A finire nel mirino degli Houthi è stata la petroliera Sounion, della compagnia Delta Tankers, colpevole di aver fatto scalo in un porto israeliano.
La nave era stata avvicinata mercoledì scorso da tre piccole imbarcazioni con 15 persone a bordo e colpita da tre proiettili. All’inizio del mese, gli Houthi avevano attaccato anche la Delta Blue, sempre di proprietà di Delta Tankers, quattro volte nell’arco di 24 ore con missili.
Scongiurato il pericolo per i 25 marittimi a bordo della Sounion, rimasti illesi e messi al sicuro dopo gli attacchi di mercoledì, il rischio da evitare adesso è quello di un disastro ambientale. La nave traporta infatti 150.000 tonnellate di petrolio. Che potrebbero finire in mare.
Video released by the #Houthis seems to show the setting of explosive charges on the deck of the tanker #Sounion off the coast of Yemen in the #RedSea.
At 150k tons, this tanker is almost twice the size of Exxon Valdez and the environmental damage to the region will be massive. pic.twitter.com/EfUbg5o5j9
— Sal Mercogliano (WGOW Shipping) 🚢⚓🐪🚒🏴☠️ (@mercoglianos) August 23, 2024