“Nessuna guerra. Su Livorno c’è stato un grande malinteso”. Manuel Grimaldi interviene sul periodico specializzato www.swhipmag.it per dirimere la controversia nata dalle incomprensioni con il cluster portuale sul futuro del Terminal Darsena Toscana, società terminalistica della quale il più grande armatore di traghetti al mondo ha preso il controllo, entrando al posto del gruppo genovese GIP.
La vicenda è ormai nota ed è esplosa questa Estate, quando Grimaldi ha deciso di far arrivare a TDT un traffico di auto nuove da parte di un operatore scandinavo che altrimenti non sarebbe potuto venire a Livorno. Quantunque giustificata dalla opportunità di utilizzare con profitto l’area, peraltro in un momento di evidente calo dei traffici container a causa della crisi nel Mar Rosso, l’operazione ha destato molte polemiche, aprendo a un dibattito sulla sopravvivenza in TDT del traffico container, messo in pericolo – a detta degli operatori – dalla possibilità che Grimaldi volesse spingere di più sul traffico delle auto nuove, nel quale è effettivamente specializzato.
Già in occasione dell’approvazione del Piano Operativo Triennale, risalente al 29 ottobre scorso, gli operatori avevano espresso le proprie preoccupazioni riguardo alla situazione, proponendo al presidente Guerrieri di modificare il Piano Regolatore Portuale, chiedendo in particolare di prevedere – con un adeguamento tecnico funzionale – la possibilità di ritagliare all’interno della sponda ovest della Darsena Toscana un’area dedicata alle auto, garantendo però al contempo la presenza dei container.
Guerrieri fece allora approvare il Piano Operativo Triennale senza però recepire la proposta degli operatori, dichiarando di voler assumere un approccio elastico in nome della vocazione multipurpose del porto e richiamandosi a una futura valutazione del Piano di Impresa della Darsena per valutare il da farsi.
Lo scorso 11 novembre le categorie imprenditoriali dello scalo portuale labronico hanno però deciso di prendere carta e penna e scrivere direttamente a Guerrieri, sottolineando A) che i container non sono un elemento del vocazione multipurpose di Livorno; B) che l’Authority avrebbe dovuto controllare il Piano di Impresa già al momento del passaggio di proprietà; C) che l’Antitrust, dando il via libera all’operazione sul passaggio di quote in TDT, aveva scritto che Grimaldi avrebbe dovuto gestire il terminal nell’interesse del mantenimento e dello sviluppo del traffico container.
Prendendo le mosse da questa polemica, Grimaldi offre ora forti rassicurazioni su quale debba essere la vocazione di TDT: “abbiamo rilevato il terminal Tdt con un investimento importante per continuare a fare i container. E quello continueremo a fare” ha dichiarato al direttore responsabile di Ship Mag, Teodoro Chiarelli, aggiungendo di aver appena siglato un accordo con Hapag-Lloyd per portare 30 mila container a partire dal primo febbraio.
Quanto alle incomprensioni con il cluster portuale e alla recente presa di posizione del presidente Condindustria, Piero Neri – uscito da Confitarma dopo che questa ha deciso di prendere le distanze dagli operatori portuali che avevano chiesto di limitare al massimo le aree destinate all’automotive – Manuel Grimaldi si dice fiducioso che si possa arrivare presto a una ricomposizione della frattura. “Ho letto della presa di posizione della famiglia Neri, con la quale abbiamo buoni rapporti da generazioni. Credo che questo grosso malinteso possa essere quanto prima chiarito” ha detto.