Livorno- Mettere fine alla stagione della guerra aperta degli operatori portuali nel settore del traffico passeggeri. È con questo obiettivo che l’AdSP ha oggi presentato in Comitato di Gestione un’articolata delibera nella quale, in tre mosse, provare a mettere d’accordo le parti in causa: da un lato la Porto di Livorno 2000, società che gestisce, in regime di concessione demaniale marittima il terminal passeggeri, dall’altro SDT (Sintermar Darsena Toscana), joint venture fra la Sintermar controllata dal gruppo Grimaldi e TDT (Terminal Darsena Toscana).
Al centro della discordia, gli atti amministrativi con i quali, nell’estate del 2020, l’Autorità Portuale aveva permesso a SDT di movimentare i passeggeri in radice della sponda ovest Darsena Toscana. Atti che, sulla base della rivendicazione di una pretesa esclusività del servizio passeggeri, sono stati impugnati dalla Porto di Livorno 2000. Prima dinnanzi al TAR, che a Novembre del 2020 ha rigettato il ricorso, poi, in appello, davanti al Consiglio di Stato, che si pronuncerà il prossimo 29 Maggio.
A poco meno di una settimana dall’udienza del supremo organo giudiziario amministrativo, il presidente dell’AdSP e la dirigente responsabile del procedimento, Roberta Macii, hanno deciso di calare sul tavolo del Comitato di Gestione un tris di carte, con l’intento dichiarato di convincere le parti in causa a chiedere un rinvio dell’udienza.
La prima questione è data dall’aggiornamento dei servizi di interesse generale (SIG). Un argomento spinoso, diventato scottante in tutta Italia dopo che la riforma portuale del 2016 e il correttivo porti del 2017 hanno abrogato il Decreto Ministeriale in cui si individuavano tali servizi, lasciandone l’incombenza alle singole AdSP.
Forte di un parere del MIMS risalente a Dicembre del 2018, e di un parere reso nel 2019 da un affermato studio legale, l’AdSP ritiene si debba procedere a riconoscere il servizio passeggeri quale SIG ed aggiornare quindi l’elenco dei servizi di interesse generale stilato nel 2019 con una delibera firmata dall’allora presidente dell’Ente, Stefano Corsini.
Il secondo punto affrontato dalla delibera riguarda l’avvio di un procedimento amministrativo attraverso il quale definire, in via preliminare rispetto alla definizione dell’assegnazione della concessione a Porto di Livorno 2000 (che oggi opera ancora in regime di transitorietà), contenuti, estensioni e limiti del servizio passeggeri.
Da quest’ottica, l’AdSP ha cercato di riavvolgere il nastro dell’iter di aggiudicazione della gara, valutando la strada da percorrere ai fini della novazione della concessione e del riequilibrio economico-finanziario del piano di investimenti, quello presentato dalla società gestrice della stazione marittima e che ha subito un’impasse anche per motivi non riconducibili alle volontà delle parti.
In previsione della sottoscrizione dell’atto concessorio, l’AdSP vuole quindi uscire dall’incertezza dei contenuti e dei limiti del servizio di accoglienza dei passeggeri, cercando di favorire se possibile una ricomposizione dei contrasti.
L’Ente ha pertanto rappresentato la necessità di contemperare le esigenze dei diversi operatori, formulando ipotesi o forme di cooperazione di natura prettamente operativa sia in ordine all’utilizzo degli spazi che all’erogazione delle attività dedicate all’accoglienza dei passeggeri.
Collegata a entrambi i punti precedenti, anche se non formalmente ricompresa nella delibera sottoposta all’approvazione del Comitato, è la volontà dell’Ente di dare avvio ad un procedimento che sia finalizzato all’individuazione delle possibili modalità di composizione, in un’ottica transattiva, della controversia relativa all’esercizio dei traffici collegati a navi RO/PAX, anche alla luce dell’evoluzione della tipologia del naviglio.
L’ente guidato da Guerrieri avvisa che si attiverà per la riorganizzazione del layout dei terminal esistenti e degli attuali accosti attraverso un confronto aperto tra le parti in grado di traguardare la scadenza degli atti concessori attualmente vigenti, avviandone laddove necessario un aggiornamento o rimodulazione mediante specifici accordi procedimentali da recepire nei singoli atti concessori;
«L’indirizzo del presidente Guerrieri e la politica con la quale intende attuare il governo del porto è quella di scongiurare, tutte le volte in cui è possibile, la via giudiziaria come unica soluzione alla ricomposizione dei conflitti» ha dichiarato Roberta Macii. «Vogliamo cercare soluzioni amministrative trasparenti che se prese in punta di diritto potrebbero aprire a scenari imprevedibili».