I problemi di congestione e le interruzioni della catena logistica continueranno a imperversare anche nel 2022 ma la situazione potrebbe evolversi positivamente prima di quanto non si pensi.
In estrema sintesi, è ciò che pensa la maggioranza delle 800 imprese intervistate dalla piattaforma on-line Container XChange nell’ambito di un sondaggio che ha coinvolto logistic provider, case di spedizione, caricatori, armatori e procurement company.
Obiettivo del sondaggio quello di capire quale sia il sentiment del settore. Il 65% degli intervistati ritiene che la situazione rimarrà invariata per i prossimi 12 mesi, mentre l’11%, una minoranza, prevede un ulteriore peggioramento.
La sfida principale che gli intervistati hanno dovuto affrontare nel 2021 per sviluppare il proprio business è stata quella di trovare slot disponibili sulla nave (53%), altri hanno lamentato (per il 22% del totale) l’onere eccessivo delle tariffe imposte dai vettori, mentre il 19% ha messo al primo posto il problema della carenza di manodopera.
Complessivamente, il 71% degli intervistati ha affermato di aver ripensato la propria strategia logistica, puntando sulla diversificazione dell’approvigionamento, su una maggiore disponibilità di scorte e sulla stipula di contratti a lungo termine con i carrier.
Secondo il 64% degli intervistati, i big carrier sono i veri vincitori della crisi di approvigionamento della merce che ha colpito i mercati: i liner avrebbero insomma beneficiato più di altri delle interruzioni della catena logistica e dei problemi di congestione. Il 21% ha invece messo al primo posto i caricatori, mentre il restante 15% ha puntato il dito contro gli spedizionieri.