Il governo federale tedesco ha chiuso l’intesa sulla partecipazione della compagnia di navigazione cinese Cosco in un terminal del porto di Amburgo.
A comunicarlo è stato lo stesso ministero dell’Economia, precisando, però, che la quota corrisponderà al 24,9% e non al 35% come inizialmente previsto.
A Settembre del 2021, Cosco aveva annunciato l’intenzione di investire 65 milioni di euro per acquisire la partecipazione di minoranza (del 35%) nell’Hamburger Hafen und Logistik Container Terminal Tollerort, che gestisce il terminal container Tollerort nello scalo portuale tedesco.
L’operazione non si era conclusa per ritardi che Cosco aveva formalmente attribuito al mancato soddisfacimento di alcune condizioni contrattuali ma che, in realtà, erano da ascriversi alle forti resistenze del governo di Berlino all’allargamento della sfera di influenza cinese fin dentro al cuore dell’Europa portuale.
Due mesi fa, infatti, lo stesso ministro dell’economia tedesco, Robert Habeck, aveva dichiarato in un’intervista all’agenzia Reuters di essere propenso a non consentire l’accordo, per evitare di consegnare alla Cina una partecipazione in infrastrutture critiche tedesche.
Oggi è arrivata la soluzione compromissoria. Secondo il Governo tedesco, la riduzione del valore della quota impedirà a Cosco di esercitare un’influenza decisiva sulle decisioni del terminal di Amburgo. La soglia del 25%, in futuro, non potrà essere superata senza una nuova procedura di revisione degli investimenti.
“Onestamente, non comprendo le ragioni di una disputa sulla possibile partecipazione di Cosco al terminal portuale di Tollerort” è il commento che il noto esperto marittimista, Theo Notteboom, ha consegnato ai social.
Prendendo a riferimento diverse ricerche, tra cui quella da lui pubblicata nel 2017 assieme a Francesco Parola, Giovanni Satta e Thanos Pallis, Notteboom sottolinea come la partecipazione di un vettore ad un terminal fornisca a quest’ultimo la migliore delle garanzie circa l’acquisizione di nuovi traffici.
Anche in uno degli studi che Notteboom ha sviluppato assieme a Dong Yang and Lu Li si sottolinea come operazioni simili abbiano un margine di successo tanto più ampio quanto più solida è la posizione dell’investitore cinese. Cosco è, per altro, una grossa compagnia statale, con a disposizione una delle più grandi flotte navali del mondo: secondo l’esperto, il terminal di Amburgo ha quindi ottime possibilità di veder aumentare in modo esponenziale il proprio market share.
Infine, Notteboom sottolinea come a Rotterdam e ad Anversa-Bruges siano già stati stipulati accordi simili, grazie anche ai quali, entrambi i porti hanno guadagnato, negli ultimi quindici anni, consistenti quote di mercato proprio a danno di Amburgo.
Insomma, per l’esperto marittimista c’è più di una valida ragione per la quale convenga benedire l’accordo tra Pechino e Berlino.