I porti italiani archiviano il 2022 con una movimentazione complessiva di oltre 490 milioni di tonnellate di merce e un aumento dell’1,9% sull’anno precedente.
A certificarlo, gli ultimi dati forniti dall’ultimo report di “Port Infographics”, prodotto di ricerca online pubblicato nell’ambito dell’Osservatorio Permanente di SRM sull’Economia dei Trasporti Marittimi e della Logistica, realizzato grazie al partenariato tra SRM e Assoporti.
Nella nota stampa, l’Associazione dei porti italiani tiene a sottolineare come il sistema portuale italiano si confermi a vocazione multi-purpose: “I nostri porti sono in grado di rispondere ad esigenze di domanda di trasporto differenziata; hanno gestito rinfuse liquide per 169 milioni di tonnellate, Ro-Ro per 120,9 milioni, container per 119,5 milioni, rinfuse solide per 61,1 milioni e “altre merci” per 19,7 milioni. Inoltre, hanno visto la movimentazione di oltre 61,4 milioni di passeggeri di cui 9 di croceristi”.
Non solo, nel report si evidenzia come i porti italiani abbiano mostrato una resilienza maggiore rispetto alle altre aree competitor: Tenendo conto degli scali con una movimentazione oltre il milione di TEU, i container sono cresciuti dell’1,3% nel 2022 contro le flessioni registrate dalle aree competitor dal Northern range al Mediterraneo e all’Atlantico.
Migliora inoltre la connettività marittima dei porti italiani: 4 scali presenti nella Top 15 dei porti Mediterranei. Maggiore presenza nel network internazionale dei collegamenti di linea dei container accresce la competitività del sistema Paese.
Per l’Italia, forte la “dipendenza” dal mare del commercio internazionale, il 39% dell’import/export avviene via nave, per un valore di 377 miliardi di euro; l’interscambio marittimo ha mostrato una ripresa molto solida nel 2022, con un + 38%, 10 punti percentuali in più rispetto alla performance dell’interscambio nel suo complesso.
Le prime 5 categorie di merci in entrata nel Paese via mare concentrano il 72% dell’import marittimo (oil & gas; metalli; macchinari; prodotti chimici e tessile e abbigliamento).
Le prime 5 categorie di merci in uscita dal Paese via mare concentrano il 76% dell’export marittimo (macchinari; prodotti raffinati; prodotti chimici mezzi di trasporto; alimentari e bevande)
La Cina si conferma il primo fornitore per l’Italia: rappresenta un quinto delle merci in entrata via mare nel nostro Paese.
Gli Stati Uniti si confermano un grande mercato di sbocco per l’export italiano via mare: un quarto delle nostre merci in uscita su nave sono dirette nel Paese nordamericano.