Grande evento per Livorno, che tra meno di un mese ospiterà l’edizione annuale dell’Espo Conference, il vertice delle realtà portuali europee, in programma per il 23 e 24 maggio, cui sono attesi oltre 300 partecipanti provenienti da tutta Europa.
Il programma prevede una full immersion nell’universo della logistica e della portualità.
La Via della Seta, la guerra dei dazi, la digitalizzazione, i processi di automatizzazione dei terminal portuali, il cambiamento climatico in atto: eccoli i game changer che stanno portando i porti europei verso un nuovo mondo.
Saranno questi i temi su cui si confronteranno esperti di settore e rappresentanti delle istituzioni in una due giorni di dibattiti articolata in cinque sessioni differenti.
Quali sono le nuove tecnologie? Chi sono i giocatori in campo? Come prepararsi ad affrontare le nuove sfide ambientali e commerciali? Qual è il futuro del lavoro portuale? E di che cosa hanno bisogno le Autorità Portuali per giocare un ruolo da protagonisti e non da semplici comparse?
E, infine, che cosa aspettarsi dalla nuova Commissione Europea, visto che la conferenza di ESPO andrà in scena a Livorno più o meno negli stessi giorni in cui si svolgeranno le elezioni europee per il rinnovo dei deputati che rappresentano i paesi membri dell’Ue all’interno dell’Europarlamento di Bruxelles?
Sono solo alcune delle domande cui gli ospiti cercheranno di rispondere in modo concreto.
L’evento verrà ospitato al Goldoni, unico grande teatro storico di Livorno, sopravvissuto ai danni provocati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e restaurato alla fine degli anni ’90.
A salire sul “palco” saranno persone di assoluto di rilievo, a cominciare dal chairman di Espo, Eamonn O’Really, per finire con Daniele Rossi, il numero uno dell’associazione dei porti italiani, Assoporti, che grande merito ha avuto nel coordinamento e organizzazione dell’iniziativa.
Numerosi gli esperti invitati, si citano solo a titolo di esempio Martin Stopford, Presidente della Clarkson Research; Richard Ballantyne, chief executive della British Ports Association; Matt Stone, associate partner presso la società di consulenza internazionale Mc Kinsey;
Molto atteso l’intervento del docente universitario Theo Notteboom, che parlerà del ruolo che dovranno giocare i porti nel nuovo mondo.
Ci saranno anche rappresentanti delle istituzioni europee, come Pawel Wojciechowski, coordinatore del corridoio TEN-T Reno-Alpi e soggetti internazionali del calibro di Mike di Bernardo, direttore marketing del porto di Los Angeles.
Tra gli italiani, oltre a molti presidenti di Autorità di Sistema Portuali, si annovera la partecipazione del presidente di Assiterminal e vice presidente di Confetra, Marco Conforti.
All’Espo Conference è inoltre prevista la presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, che in una recente intervista rilasciata su www.portnews.it aveva parlato dell’iniziativa come di un importante riconoscimento per Livorno, prima città portuale italiana ad ospitare questa sorta di conclave sui porti.
«Ritengo sia estremamente significativo che una organizzazione come questa abbia scelto il nostro Paese e un porto come quello di Livorno per svolgere la propria conferenza annuale, che è tra gli eventi più prestigiosi sul tema della portualità» ha dichiarato Toninelli, che ha aggiunto: «Il nostro può certamente essere un contributo robusto, visto che l’Italia è da sempre, e per sua naturale vocazione, abituata ad avere a che fare con i temi cardine della conferenza».
Il titolare del dicastero di piazzale di Porta Pia ha infine ricordato come sia importante agire in ambito locale ma ragionare su un piano globale: «Le sfide per i nostri porti sono le stesse dettate dall’agenda della conferenza, opportunamente declinate: i cambiamenti climatici stanno già influenzando le nostre politiche pubbliche, ricordo gli investimenti che stiamo facendo per una rivoluzione verde in tutti gli ambiti trasportistici. Le crisi geopolitiche ci hanno visto al centro di fenomeni migratori di massa di portata epocale. Tutto questo, unito alla nostra particolare conformazione geografica, ci rende a mio avviso pienamente capaci di cogliere e vincere le sfide che ci attendono».