Si sono conclusi con successo i lavori di ripristino dei supporti di ancoraggio a terra del Bacino Galleggiante “Mediterraneo”. L’infrastruttura è stata saldamente ancorata alla Banchina 76 dopo che le verifiche condotte dai tecnici della Port Authority avevano fatto emergere alcune criticità sul sistema di ancoraggio a terra con particolare riferimento ai tiranti istallati più di 20 anni fa.
Il bacino galleggiante è infatti costituito da una struttura in acciaio galleggiante della larghezza di 40 m e lunghezza di oltre 180 m, che presenta sulla fiancata due guide metalliche, all’interno di ciascuna delle quali scorre un martello di acciaio che garantisce l’ancoraggio del bacino alla banchina, permettendone però l’affondamento e la riemersione.
I tiranti di ancoraggio, che collegano i martelli ai cassoni di banchina, avevano infatti perso di efficacia a causa delle azioni cicliche dovute al moto ondoso.
“Con questi lavori – ha dichiarato il direttore tecnico dell’AdSP, Enrico Pribaz – siamo andati a smontare i vecchi martelli e a ricostruirne la struttura in calcestruzzo di banchina, creando un diverso meccanismo di ancoraggio capace di assorbire le azioni cicliche causate dal moto ondoso, senza subire un degrado delle prestazioni nel tempo. Per far ciò abbiamo dovuto mettere fuori servizio il bacino, liberarlo dalle guide e appoggiarlo in sicurezza sul fondale marino, così da sfruttare l’attrito tra la carena piatta del bacino ed il fondo del mare per tenerlo ormeggiato. Ora il bacino è nuovamente operativo e saldamente ancorato alla struttura di banchina”.
I lavori sono durati circa 6 mesi e hanno avuto un costo di 1,2 milioni di euro.