L’International Maritime Organization ha respinto la proposta sostenuta dall’industria marittima di istituire un fondo di ricerca da 5 miliardi di dollari alimentato da un prelievo di 2 dollari a tonnellata sugli oli combustibili marini, da utilizzare per promuovere misure a sostegno della decarbonizzazione nello shipping.
La riunione del Comitato per la protezione dell’ambiente marino si è infatti conclusa con una fumata nera.
Per l’International Chamber of Shipping, uno degli sponsor della proposta, l’IMO ha “perso l’occasione di dare il via a una rapida transizione verso tecnologie a zero emissioni di carbonio che saranno vitali se vogliamo decarbonizzare completamente entro il 2050”.
“Nonostante il sostegno di molti stati dell’IMO, siamo stati frustrati da manovre politiche miopi che hanno portato alla morte della proposta” ha aggiunto. “Il segnale inviato significa che il rischio finanziario associato agli investimenti verdi rimarrà elevato, rallentando gli sforzi per passare a combustibili a zero emissioni di carbonio il prima possibile”.
La misura era una delle cinque in esame all’IMO, che, peraltro, entro il 2023 dovrà rivedere e aggiornare gli obiettivi concordati nel 2018 per ridurre l’intensità di carbonio delle emissioni. I range percentuali decisi a suo tempo, del 40% entro il 2030 e del 50% entro il 2050, verranno rivisti al rialzo.