L’ormai imminente sciopero nei porti della East Coast USA potrebbe avere un impatto significativo sui 14 porti in cui è più radicata la presenza del sindacato della The International Longshoremen’s Association.
Nel 2023 questi porti hanno movimentato 28,4 milioni di TEU, 550.000 TEU a settimana.
Secondo Linerlytica, lo sciopero potrebbe quindi prolungare i tempi di attesa delle navi in rada, coinvolgendo per ogni settimana di prosecuzione della protesta l’1,7% della flotta globale di navi portacontainer.
Uno sciopero dalla durata indefinita potrebbe arrivare a compromettere i normali flussi di traffico, arrivando a trattenere oltre 4,5 milioni di TEU in coda alla fonda di fronte ai porti statunitensi della East East; si tratta del 15% della capacità complessiva,
Linerlytica fa osservare come i livelli di congestione portuale globale si siano attenuati nell’ultima settimana, anche se permangono forti preoccupazioni per le pessime condizioni meteorologiche che stanno imperversando in questi giorni nella regione dell’Asia settentrionale.
La consultancy firm prevede che il porto di Shanghai subirà gravi ritardi a seguito del tifone Bebinca del 16 settembre scorso, la tempesta più forte che abbia mai colpito il porto più grande della Cina dal 1949.
Le navi che si sono allontanate dal porto in previsione del tifone torneranno nei prossimi giorni, con il rischio che si creino nuove code di fronte al porto, e ritardi previsti che si estenderanno per oltre una settimana.
Anche i porti della Cina meridionale e del Vietnam del Nord sono stati colpiti dall’impatto del tifone Yagi la scorsa settimana, con ritardi fino a 4 giorni registrati a Yantian. La congestione nei porti del delta del fiume Pearl ha raggiunto oltre 250.000 TEU e rimarrà elevata fino a quando il carico arretrato non sarà eliminato.
La congestione rimane grave anche in diversi porti europei, con Felixstowe e Amburgo che attualmente stanno registrando gravi ritardi.