Interventi

L'innovazione del 5G

In porto come in un videogioco

di Paolo Pagano

Direttore del laboratorio CNIT / AdSP Mar Tirreno Settentrionale

Già nel luglio 2018, in un articolo pubblicato su Port News, avevo annunciato l’avvio della sperimentazione 5G sul porto di Livorno. Da allora il tam tam mediatico ha fatto sì che l’evoluzione ormai prossima della rete mobile diventasse argomento di dominio pubblico.

Gli addetti del settore sanno però che il 5G interessa molto più al porto (agli operatori logistici, ai terminalisti, alle linee di navigazione, etc.) che non ai cittadini che possiedono uno smartphone. Sono infatti le imprese che hanno bisogno di sensorizzare le catene produttive, di aumentare la percezione degli operatori, di digitalizzare i processi che vedono le macchine come attuatori o intermediari.

Grazie ai fondi comunitari e al convinto sostegno dell’AdSP, a Livorno si potrà capire quale sia l’impatto che la nuova tecnologia avrà sulle nostre attività produttive.

Il 5G è uno standard di convergenza grazie al quale si potranno far parlare diversi ecosistemi che, fino a oggi, implementavano processi già digitali ma non ancora interoperabili.

L’evoluzione dei sistemi informativi portuali porterà presto all’integrazione fra la strada e il sistema portuale, così come fra lo stesso sistema portuale e le linee di navigazione.

Guardiamo al primo scenario: è il mezzo (pesante) che interagisce con la strada, con i suoi sistemi di sicurezza e con il centro di controllo del traffico. Se, come nel caso di Livorno, la superstrada termina in prossimità dell’accesso ai varchi portuali, ci si aspetta che il controllo del mezzo (che in futuro potrà avere funzioni di guida autonoma o remotizzata) passi dai sistemi informativi digitali portuali, che potranno instradarlo, fornendogli ad esempio informazioni sulla merce da caricare e sulla posizione in banchina dalla quale prelevarlo.

Su questi aspetti il laboratorio congiunto CNIT/AdSP lavora da anni e nell’ultima fase della sperimentazione italiana del progetto Autopilot, dedicato alla comunicazione veicolare, i dispositivi prototipali del Cnit installati sul porto utilizzeranno tecnologie di rete mobile (4G e 5G).

Passiamo ora al secondo scenario, quello relativo alle connessioni tra nave e porto: in questo caso ci si aspetta che il carico presente sulla nave si collochi sul piazzale seguendo una pianificazione anticipata, realizzata con un controllo real-time e corretta passo dopo passo dall’interazione fra mezzi e persone.

I più informati potrebbero farmi notare che, almeno in questo caso, ci sono già soluzioni industriali per la gestione di piazzale e per il coordinamento con i sistemi informativi delle linee di navigazione, facendo riferimento, in particolar modo, ai Terminal Operating Systems (TOS), diffusissimi nei porti industriali di nuova generazione e ovviamente adottati anche a Livorno.

Verissimo. Tuttavia i TOS sono generalmente adottati nei terminal container mentre, per la merce varia, le soluzioni tecnologiche hanno sicuramente un grado di maturità inferiore e una specializzazione locale.

Perché le grandi multinazionali non hanno risolto il problema della gestione della merce varia (che pure rappresenta su base mondiale circa l’8% della merce complessivamente movimentata)? E perché il ruolo del 5G potrebbe essere così rilevante?

La merce varia è (in parte) costituita da oggetti di sagoma variabile, il così detto Break Bulk. La capacità di rilevare le sagome, prevedere gli ingombri, pianificare e adattare in tempo reale le operazioni necessarie per il posizionamento delle casse sarà il requisito basilare di un efficiente Terminal Operating System qualificato per il general cargo.

Il 5G permetterà tutto questo. E nei prossimi mesi saremo in grado di sperimentarlo a Livorno e, più precisamente, sulle banchine della Darsena Toscana Est, dove sarà attivata la cella 5G di Ericsson.

Con l’abilitazione della rete 5G, MoniCA (Monitoring & Control Architecture), che è la nostra piattaforma di monitoraggio e controllo in tempo reale, assomiglierà un po’ di più a quei grandi videogiochi di cui parlava Piero Angela in una puntata di Superquark andata in onda il 5 luglio del 2017 e dedicata, tra le altre cose, al livello di innovazione raggiunto dallo scalo labronico.

In questo videogioco sarà possibile spostare muletti, osservare le operazioni delle gru, formare dinamicamente squadre di operai, interagire in tempo reale (da remoto) per risolvere una situazione di pericolo.

L’innovazione sul 5G può tradursi in nuovi servizi, nuovi mercati e nuova ricchezza per l’area livornese e per la Toscana. Non solo: attraverso la standardizzazione, questa esperienza potrà essere esportata anche in altri porti e ambiti operativi. Grazie all’esempio virtuoso di Livorno, l’Italia può assumere il ruolo di apripista nella definizione di modelli innovativi di sviluppo del 5G nei processi portuali.

Il porto sta diventando sempre di più il luogo privilegiato per interpretare e anticipare i cambiamenti in atto. Quello che si prospetta è un futuro leggero, wireless e tutto a portata di un touch, come nei videogame mobili.

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