Autonomia finanziaria e amministrativa per le Autorità di Sistema Portuali, una semplificazione robusta e intelligente sul lato della realizzazione delle opere infrastrutturali e dei dragaggi, la necessità di avere un interlocutore unico per le tante esigenze del cluster.
Sono queste alcune delle priorità che il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, ha messo in fila nel suo dettagliato intervento tenuto in apertura dell’Assemblea Nazionale dell’Associazione dei Porti Italiani.
«Ogni giorno – afferma – le AdSP sono in prima linea, in un’amministrazione attiva, operativa in un mondo in profondo e veloce cambiamento. Dobbiamo dare risposte, facilitare relazioni e investimenti e applicare le norme, tutto con l’obiettivo di creare le migliori condizioni per la crescita economica del Paese».
Giampieri sottolinea l’opportunità di «riscoprire un valore fondamentale, principio fondante delle Autorità Portuali prima, delle AdSP adesso», che è quello di una «maggiore autonomia amministrativa e maggiore autonomia finanziaria per dare risposte veloci alle necessità delle imprese».
Il n.1 di Assoporti si è detto orgoglioso di operare in un’Associazione unita che sta lavorando a testa bassa per l’interesse generale del Paese e ha ringraziato il Ministro Enrico Giovannini per la «proficua collaborazione» avviata in questi anni. «In particolare, ci fa piacere porre l’accento sul fatto che la Conferenza Nazionale di Coordinamento delle AdSP viene convocata con regolarità, affrontando anche temi da troppo tempo rimandati».
Dopo aver messo l’accento sull’importanza del lavoro e della sicurezza («elemento su cui non si transige e su cui non si può giocare a ribasso») e sulle nuove sfide poste dalla transizione ecologica e sociale, Giampieri si è soffermato sugli obiettivi del PNRR e del Fondo Complementare («che sono di ampio respiro e vanno nella direzione della modernizzazione del Paese, passando attraverso riforme vere che segneranno il futuro di tutti»), sottolineando però come «senza una semplificazione robusta, razionale e intelligente» tali obiettivi ambiziosi avranno difficoltà ad essere realizzati.
«La semplificazione – dichiara – è necessaria per garantire l’apertura dei cantieri e realizzare le opere previste dalle diverse fonti di finanziamento. Vogliamo lavorare bene e nel pieno rispetto delle norme in vigore, ma chiediamo che queste norme siano fluide e che ci sia un unico ente di indirizzo, di regolazione e di vigilanza».
Allo stesso modo, per Assoporti è fondamentale sapere di avere un unico interlocutore, che sia punto di riferimento per le tante e varie necessità del cluster. «A nostro avviso, in linea con la normativa dovrebbe essere il MIMS, per legge già ministero vigilante» dice.
Il numero uno dell’Associazione dei porti italiano sottolinea come sia iniziato un serio percorso di semplificazione da parte del Governo, che però deve essere rafforzato, migliorato e accelerato. Giampieri fa l’esempio dei dragaggi, che rimane uno degli ostacoli più difficili da superare per tutte le AdSP.
«Senza fondali non si possono accogliere le navi ma riuscire a fare un dragaggio richiede un passaggio infinito di autorizzazioni e pareri. Se vogliamo essere come i paesi del nord Europa, molto spesso evocati, dobbiamo arrivare anche ai tempi di attuazione dei dragaggi del Nord Europa. Questa è semplificazione razionale, e non fuga da controlli e responsabilità» precisa.
«La globalizzazione (spostamento merci da un continente all’altro) è avvenuta e avviene attraverso il mare (sopra le navi e sbarca sui territori attraverso i porti) e sarà sempre il mare a trasportare innovazione e sviluppo, merci e persone» spiega ancora Giampieri.
«Quello che rimane da fare per tutti noi è lavorare per eliminare possibili ostacoli allo sviluppo e al cambiamento. È il momento ideale per uscire dalla sottocultura del vittimismo, dalle logiche localistiche, per entrare nella grande dimensione del futuro, investendo anche sul capitale fiduciario (cioè su maggiore fiducia sociale)» continua Giampieri, sottolineando come di un tema non vada soltanto trovato il titolo ma serva anche svolgerlo.
«Dopo tanti titoli, purtroppo solo titoli, siamo nella fase dello svolgimento e soltanto tutti insieme, ripeto, facendo sintesi anche di posizioni diverse, possiamo fare questo svolgimento che dia le migliori soluzioni per le future generazioni. Lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti».