Migliora notevolmente la posizione dell’Italia nella classifica annuale delle bandiere stilata dal Paris MoU, l’associazione nata su base volontaria tra 27 Paesi europei o affacciati sul bacino del Nord Atlantico che si prefigge di indirizzare al meglio le ispezioni condotte dagli Stati membri nelle loro attività di Port State Control.
Dopo il diciassettesimo posto raggiunto nel 2020, nel 2021 il Belpaese si presenta al decimo gradino dell’elenco che include gli Stati le cui navi abbiano subito negli ultimi 3 anni almeno 30 ispezioni.
Complessivamente, il censimento vede quest’anno presenti 68 bandiere, 40 delle quali in White List, 20 nella Grey e le restanti 7 nella Black.
Lo scorso anno, la presenza nelle tre liste era rispettivamente di 39, 22 e 9 bandiere.
La lista ‘bianca’ mette in fila le bandiere le cui navi non siano risultate, o siano risultate in minima parte, in condizioni sub-standard rispetto alle Convenzioni Internazionali che regolano la sicurezza della navigazione. Nella top ten dei paesi più virtuosi figura, al gradino più alto, la Danimarca. Seguono Olanda (seconda posizione), Norvegia, Bahamas, Giappone, Grecia e Bermuda, Turchia e Singapore.
L’Estonia è stato l’unico registro di bandiera ad esser passato dalla lista grigia a quella bianca, mentre sia l’Egitto che l’Algeria sono retrocessi nella black list. Migliorano, invece, le proprie posizioni, salendo in lista grigia, Sierra Leone, Belize e Tanzania.
Passando infine all’altra sezione della rilevazione, e cioè quella relativa alle RO (Recognized Organizations), al primo posto figura l’American Bureau of Shipping seguito da DNV, Lloyd’s Register; Nippon Kaiji Kyokai; Bureau Veritas. Sesto posto per l’ente certificatore italiano RINA.