Manca ancora il bollino finale. Ma la decisione è stata presa. Il progetto Raccordo, attualmente in programmazione, verrà finanziato con la sottoscrizione del Contratto di Programma RFI 2022-2026.
La massima priorità andrà al primo stralcio del progetto, ovvero ai 300 milioni di euro necessari per realizzare il collegamento ferroviario oggi inesistente tra l’Interporto Amerigo Vespucci e la linea Collesalvetti-Vada.
Ad annunciare l’importante decisione è stata la Vice Ministra delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Teresa Bellanova, nel corso della seconda riunione del tavolo tecnico “Emergenza ultimo miglio e connessioni”, cui hanno partecipato, oltre alle istituzioni e le associazioni locali, anche i vertici di RFI e quelli dello stesso Ministero (presenti tra gli altri, la direttrice generale per la vigilanza sulle AdSP, Maria Teresa Di Matteo, dal coordinatore della Struttura Tecnica di Missione, Giuseppe Catalano e il direttore generale per le infrastrutture ferroviarie, Enrico Maria Pujia).
Presenti anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, l’assessora comunale ai porti, Barbara Bonciani, la presidente di Confetra Toscana, Gloria Dari, e il presidente di Confindustria Livorno-Massa Carrara, Piero Neri.
Assieme allo scavalco tra Porto e Interporto, già finanziato e in corso di realizzazione, il fascio di binari con la linea che si estende da Pisa a Vada, a sud di Livorno, rappresenta un link fondamentale per evitare le gallerie delle scogliere del Romito, oggi inadeguate al passaggio dei treni cargo, e per consentire al porto di allacciarsi, tramite il bypass di Pisa (il secondo stralcio del progetto, ancora da finanziare), al nodo ferroviario fiorentino e, quindi, all’alta velocità delle merci.
Nel corso dell’incontro, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Luciano Guerrieri, ha espresso grande soddisfazione per la decisione presa dal MIMS e il per lavoro svolto dal tavolo tecnico composto da tutti i presenti, parlando di una svolta decisiva per i progetti di espansione a terra del porto.
Con la prossima realizzazione della Darsena Europa – è questo il ragionamento di fondo formulato da Guerrieri – il porto si ritroverà a movimentare dagli 1,2 agli 1,6 milioni di TEU. Milioni di container da venti piedi dovranno quindi essere scaricati e inoltrati verso l’entroterra, con inevitabili ripercussioni negative sull’efficienza operativa dei servizi di trasporto.
«E’ chiaro che il trasporto stradale da solo non può soddisfare le nuove esigenze di traffico. Diventa gioco forza obbligatorio puntare sull’intermodalità e sulla ferrovia» ha sottolineato.
Il traguardo da raggiungere è quello di creare le condizioni per arrivare entro il 2030 a spingere sino al 25% la percentuale di container via treno, con una previsione di medio periodo che immagina via treno il 30% dei container. Allo stesso tempo, l’AdSP e il polo di Guasticce stanno studiando con il progetto TOR la possibilità di trasferire su ferro anche una quota parte del traffico rotabile, uno dei core business del porto della Città dei Quattro Mori.
Il progetto Raccordo ha quindi una sua strategicità per un porto che vuole strappare quote crescenti di traffico al trasporto stradale. E l’interporto di Vespucci diventa il punto di riferimento di questo percorso.
«La riattivazione della linea merci con la Pisa-Collesalveti-Vada genererà ricadute importanti sull’efficienza operativa di tutto il territorio, con effetti diffusivi fino a Piombino, per il quale stiamo studiando la realizzazione del collegamento ferroviario diretto sino alle banchine» ha aggiunto Guerrieri.
«Ora manca il finanziamento del bypass ferroviario su Pisa ma il risultato di oggi è di grande importanza. Non posso che ringraziare la vice ministra Bellanova e tutta la struttura tecnica di Missione per aver colto l’importanza di questa opera. Un grazie, anche, al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che non ci ha mai fatto venire meno il proprio supporto».