Immaginate un lavoratore che grazie all’ausilio di una moderna tecnologia sia in grado di spostare carichi pesanti in banchina riducendo il rischio di contrarre col tempo malattie professionali croniche invalidanti, così comuni tra chi lavora in ambito portuale.
Sembra fantascienza ma tutto questo potrebbe presto diventare realtà. Ne è convinta l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, che nei mesi scorsi ha fatto testare sul campo, presso il Terminal Darsena Toscana, due tipi di esoscheletri high tech prodotti dalla Comau, società leader dell’automazione industriale: il MATE-XT, che permette di sostenere gli arti superiori di chi lo indossa replicando i movimenti fisiologici di spalle e braccia, e il nuovissimo MATE-XB, che non si occupa soltanto della parte superiore del corpo ma è in grado di fornire un supporto passivo ai muscoli della parte inferiore della schiena, utilizzati durante il sollevamento e la movimentazione.
Lo studio pilota, tra i primi realizzati in Europa e nel mondo, è stato condotto da IUVO, azienda spin-off spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna (Pisa), di cui Comau detiene la maggioranza attraverso una joint venture con Össur, realtà specializzata nel campo delle soluzioni protesiche.
Per sei mesi, 12 lavoratori della Compagnia Portuale di Livorno (CPL) hanno indossato e utilizzato queste armature futuristiche e hanno avuto la possibilità di valutare direttamente la sensazione di fatica percepita durante il proprio lavoro quotidiano. I risultati dello studio sono stati decisamente positivi, tanto che gli operatori hanno accolto con favore queste nuove tecnologie, riconoscendone l’impatto positivo sulla loro salute e benessere durante le attività lavorative e così dimostrando l’apertura del settore portuale ad ogni innovazione possa risultare utile a migliorare le condizioni di lavoro.
Entrambi i dispositivi, concepiti per migliorare il benessere degli operatori in attività lavorative faticose, hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre lo stress sulle spalle e sulla schiena, diminuendo in modo significativo lo sforzo fisico e l’affaticamento. Secondo i dati precedentemente raccolti e verificati da IUVO e Comau, assieme ad aziende che utilizzano questa tecnologia da diversi anni, è stato infatti dimostrato che l’esoscheletro per gli arti superiori MATE-XT e il dispositivo per l’area lombare MATE-XB possono ridurre lo sforzo degli operatori fino al 30%.
“Lo studio condotto assieme ad AdSP MTS e CPL ha l’obiettivo di valutare l’effetto di tecnologie esoscheletriche per il miglioramento del benessere e della sicurezza dei lavoratori del sistema portuale” ha affermato il ceo di IUVO, Duilio Amico. “La loro apertura all’innovazione e attenzione per la salute dei lavoratori sono state un’opportunità unica per testare questi dispositivi in un settore come quello portuale. Questo progetto conferma l’impegno di IUVO e Comau nella creazione di un ecosistema per lo sviluppo e l’adozione di tecnologie di robotica indossabile che favoriscano il benessere dei lavoratori” ha aggiunto.
Soddisfatto anche Nicola Vitiello, professore ordinario della Scuola Superiore Sant’Anna e co-fondatore di IUVO, per il quale: “Lo studio pilota avviato nell’area portuale di Livorno è stata un’opportunità importante per continuare a testare e perfezionare direttamente sul campo, in applicazioni e settori sempre nuovi, le soluzioni di robotica indossabile sviluppate con Comau”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni del presidente della Compagnia Portuale di Livorno, Enzo Raugei, che si è detto entusiasta dell’iniziativa: “La sicurezza e il benessere dei nostri soci e dipendenti sono una priorità assoluta per la nostra cooperativa, e questa iniziativa dimostra il nostro impegno continuo per garantirla” ha detto.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Luciano Guerrieri ha sottolineato come la sicurezza e la prevenzione della salute dei lavoratori siano fondamentali per l’AdSP: “La costante attenzione verso questi aspetti, unita all’apertura e all’interesse verso l’innovazione, ci ha permesso di essere uno dei primi sistemi portuali in Europa a testare queste tecnologie innovative, con l’obiettivo di ribadire e migliorare l’impegno che rivolgiamo verso la sicurezza e il benessere dei nostri lavoratori”.