La sospensione per 90 giorni dei dazi annunciati nei confronti di una serie di Paesi, ad esclusione della Cina, e l’esclusione, anch’essa temporanea, dei prodotti elettronici dalle tariffe reciproche, stanno alimentando nuovamente il commercio internazionale.
Quantunque il presidente USA abbia minacciato nelle ultime ore nuove tariffe sul tech, dai semiconduttori all’elettronica di largo consumo, ridimensionando così l’ottimismo generato dalla speranza di una possibile de-escalation della trade war, gli analisti si aspettano nell’immediato un nuovo boom di ordini dai paesi asiatici diversi dalla Cina.
E c’è chi come Sea Intelligence non ritiene più del tutto peregrina l’ipotesi che la peak season parta in anticipo quest’anno. Il Loadstar riporta oggi come gli spedizionieri di Taiwan e Malesia si stiano già affrettando a spedire il maggior numero possibile di prodotti entro la finestra temporale dei 90 giorni.
I dazi riportati al 10% potrebbero anche favorire la ripresa degli scambi commerciali tra gli USA e l’Europa, tanto da spingere alcuni liner ad annunciare nuovi supplementi tariffari (Peak Season Surcharge) sulla tratta transatlantica.
MSC, ad esempio, ha comunicato che a partire dal 13 maggio applicherà un supplemento di 800 dollari a TEU e di 1000 dollari a FEU su tutte le spedizioni dal Nord Europa verso Stati Uniti, Canada e Messico.
Anche Hapag-Lloyd ha annunciato dall’11 maggio un PSS da 550 dollari a TEU e da 750 dollari a FEU sulle spedizioni da Grecia e Turchia verso gli USA, mentre sulla stessa tratta CMA CGM ha chiesto supplementi tariffari nell’ordine di 500 e 1000 dollari per il trasporto di container da venti e quaranta piedi.