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L’Unione Europea prende di mira la dark fleet

di Redazione

L’Unione Europea ha presentato il suo ultimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che prende di mira circa 50 navi della flotta ombra, ovvero le navi cisterna impiegate per il trasporto di prodotti petroliferi spediti da Paesi soggetti a sanzioni internazionali.

Lunedì i ministri degli Esteri dell’UE dovrebbero adottare formalmente il pacchetto di sanzioni.

Ulteriori sanzioni sono previste nel nuovo anno, quando la Polonia subentrerà all’Ungheria nella presidenza dell’UE.

La Russia rimane il secondo maggiore esportatore di petrolio al mondo. Un primato che ha saputo mantenere a dispetto delle sanzioni applicate grazie proprio alla crescita della dark fleet, alimentata dai porti che hanno continuato a consentire lo scalo delle navi ombra.

L’anno scorso Mosca ha esportato 254 milioni di tonnellate di petrolio ed quest’anno è sulla buona strada per raggiungere quota 250 mln di tonnellate, con un decremento su base annuale molto contenuto, pari a poco meno del 2%.

Si tratta delle prime sanzioni concordate durante la presidenza ungherese del Consiglio dell’UE

L’obiettivo principale del quindicesimo pacchetto è la cosiddetta “flotta ombra” che la Russia ha utilizzato per aggirare il tetto massimo di prezzo introdotto dagli alleati occidentali alla fine del 2022 con l’obiettivo di ridurre le vendite di petrolio russo trasportato via mare in tutto il mondo.

Il tetto è stato fissato a 60 dollari al barile per il petrolio greggio e vieta alle società occidentali di fornire servizi alle petroliere russe, come assicurazioni, finanziamenti e segnalazioni, che vendono petrolio greggio al di sopra del prezzo concordato.

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