Musolino? «È l’uomo giusto. Ha un’ottima qualificazione professionale e l’esperienza che serve per rilanciare un porto che merita un miglior posizionamento sullo scacchiere nazionale e comunitario».
Il presidente della Compagnia Portuale di Civitavecchia, Enrico Luciani, benedice la nomina del commissario dell’AdSP di Venezia alla guida dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Centro Settentrionale: «L’intesa tra la Ministra Paola De Micheli e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è stata raggiunta in tempi rapidi, a conferma dell’attenzione che il Governatore laziale e lo stesso Dicastero intendono conferire allo sviluppo di questa importante realtà».
Sebbene l’incarico non sia ancora stato formalizzato – mancano infatti i passaggi parlamentari presso le competenti Commissioni di Camera e Senato e e il decreto di nomina -, il n.1 della Compagnia ritiene di potersi sbilanciare: «Ho già avuto modo di confrontarmi con Musolino in passato e ritengo che abbia le doti del decisionista. È un guerriero. E qui serve la giusta determinazione per risollevare le sorti di un porto che esce con le ossa rotte dalla crisi economica innescata dal Coronavirus».
Per Luciani, la vocazione monoculturale cui si è “condannato” lo scalo negli ultimi anni ne ha impedito sino ad oggi la ripresa: «Era normale che da noi la crisi mordesse più che in altri porti, essendo il nostro core business rappresentato dalle attività crocieristica. Ora occorre il coraggio di portare avanti scelte diverse e puntare a una piena diversificazione dei traffici».
Luciani lo aveva già sottolineato nel corso di una intervista rilasciata su queste stesse pagine a fine aprile: «Non è possibile che il porto della Capitale, che ha un bacino potenziale di oltre 2 milioni di TEU, non si trovi nemmeno all’ultima posizione della classifica mondiale dei porti container. Oggi arriviamo sì e no a movimentare 70.000 contenitori, numeri che nemmeno il porto turistico di Riva di Traiano»
Puntare sui contenitori, dunque. Ma non solo: «Il porto di Civitavecchia ospita una delle centrali Enel più grandi di Europa, che presto completerà la sostituzione delle unità a carbone esistenti con una nuova unità a gas, riducendo così, sino al completo azzeramento, il traffico di carbone movimentato nell’area ex carbonile».
Le aspettative sul nuovo corso musoliniano sono chiare: «Spero che il nuovo vertice svincoli quest’area da ciò che resta della movimentazione residua del carbone, che oggi si aggira attorno alle 700 mila tonnellate, e la destini ad altre attività merceologiche. Si tratta di un polmone strategico, dotato per altro di fondali da 17 metri, che potrebbe rivelarsi utile ai fini dello sviluppo di altri traffici».
Insomma, Luciani si augura che l’ex n.1 uno del porto di Venezia prenda in mano le redini della situazione: «Occorre ristabilire le basi del rapporto con i “poteri forti” del territorio – dice -; si parla ad esempio degli importanti sviluppi di Enel Logistics a La Spezia e Livorno, perché non anche a Civitavecchia? E su questo che dobbiamo riflettere».
Così come occorre riflettere sulle enormi potenzialità di un porto che presto sarà in grado di puntare su un collegamento diretto con Ortona ed Ancona grazie all’asse trasversale Tirreno-Adriatico: «Possiamo intercettare nuovo bacini di traffico e, con essi, migliaia di TIR all’anno».
Le condizioni per fare bene ci sono tutte. Per Luciani basta il coraggio della volontà: «Vorrei che il nuovo presidente condividesse con il cluster marittimo locale idee, progetti e indirizzi. So che ha un’ottima capacità di ascolto. Noi siamo qui per supportarlo. Come disse Berlinguer: ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno».
Il n.1 dei portuali di Civitavecchia rivolge infine un augurio al presidente uscente, Francesco Maria di Majo: «A Civitavecchia ha fatto il massimo delle sue possibilità e gli auguro possa trovare presto altri sbocchi professionali».