Maersk ha chiuso il primo trimestre dell’anno totalizzando ricavi per 12,35 miliardi di dollari, con una riduzione del 13% sullo stesso periodo del 2023. A trascinare verso il basso le performance finanziarie della compagnia di navigazione danese, i rendimenti generati dal settore ocean: i ricavi nel trasporto marittimo di container si sono ridotti di quasi il 19%, a 8 miliardi di dollari. In aumento, invece, i ricavi conseguiti grazie alle attività logistica, attestatisi nel periodo preso in esame a 3,5 miliardi di dollari (+1%).
Tra gennaio e marzo, la flotta portacontainer del liner ha movimentato 2,93 milioni di container da quaranta piedi, il 7,5% in più rispetto ai valori del primo trimestre del 2023. All’aumento dei carichi containerizzati ha fatto però da contraltare la diminuzione dei noli marittimi: il loro valore medio è sceso del 17,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a 2.367 dollari per FEU trasportato.
Sono diminuiti i noli, dunque, ma sono aumentati i costi operativi a causa soprattutto degli effetti negativi originati dalla crisi del Mar Rosso. Il dirottamento delle navi verso il Capo di Buona Speranza ha infatti allungato i tempi di navigazione e, con essi, le spese connesse al viaggio.
Complessivamente i costi operativi sono saliti del 7%, a 7 miliardi di dollari. Il consumo di combustibile è tra le varie voci di costo quella che ha inciso di più sulle casse della compagnia (+18,8%, a 1,79 mld di dollari). In aumento anche i costi dovuti alla movimentazione dei carichi (+5,5%, a 2,39 mld).
La società ha fatto registrare nel ramo del trasporto marittimo di container un margine operativo lordo di 956 milioni di dollari, con un decremento del 71,5% sul 2023.
Nonostante tutto, il liner ha comunque deciso di rivedere al rialzo la propria full-year guidance. La crisi del Mar Rosso ha di fatto sostenuto la ripresa del trasporto marittimo di container, arrestando la caduta dei noli, che anzi sono aumentati grazie ai tempi di navigazione più lunghi.
Maersk ha dichiarato che ora si aspetta di raggiungere di qui alla fine dell’anno un EBITDA compreso tra i quattro e i sei miliardi di dollari. Nella precedente sessione, le previsioni erano state molto più contenute, attestandosi attorno an valore minimo di un miliardo di dollari.