Maersk dice addio a TradeLens. La piattaforma di spedizione digitale blockchain-enabled, sviluppata congiuntamente con IBM nemmeno quattro anni fa, non ha dato i frutti sperati.
Sebbene pienamente operativo, e funzionante, il Sistema non avrebbe raggiunto il livello d redditività commerciale necessario per continuare ad operare. Per questo motivo, la compagnia ne ha annunciato lo shut down nel primo trimestre del 2023. Stando a quanto dichiarato dal dirigente di Maersk, Rotem Hershko, a rendere poco performante il software sarebbe stata la mancata collaborazione con gli altri operatori del settore.
TradeLens era nata nel 2018. La piattaforma era unica nel suo genere, perché consentiva ai partecipanti di connettersi, condividere informazioni e collaborare attraverso il sistema della supply chain e dello shipping. La blockchain stabiliva una registrazione condivisa e immutabile di tutte le transazioni che avvenivano all’interno di una rete, permettendo alle parti autorizzate di accedere a dati attendibili in tempo reale.
L’esperimento si dimostrò fin da subito molto attrattivo, tanto da convincere colossi come CMA CGM e MSC ad entrare nella piattaforma, mentre nel 2020 era stato l’operatore terminalistico DP World a completare le fasi di integrazione con TradeLens. Nel 2021 erano entrate a far parte della squadra anche Hapag-Lloyd e ONE.
I problemi sono nati quando è stata lanciata la piattaforma rivale Global Shipping Business Network, che ha iniziato a funzionare soltanto nel 2021. Di GBS fanno parte Cosco Shipping Lines, Cosco Shipping Ports, Shanghai International Port Group e Hutchison Ports. Anche Hapag-Lloyd, OOCL, Qingdao Port Group e PSA International sono membri della rete.
Le due piattaforme non erano perfettamente compatibili e i liner hanno cominciato ad esprimere forti preoccupazioni circa il grado della loro interoperabilità.