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Drastico calo delle port call nelle regioni più vicine al canale di Suez

Mar Rosso, quella crisi che lascia a secco i porti

di Redazione

Sono trascorsi ormai più di sei mesi dall’inizio della crisi del Mar Rosso. L’escalation della tensione in Medio Oriente ha avuto un impatto non trascurabile sui volumi di traffico movimentati dai principali porti del Mediterraneo Orientale, del Golfo di Aden e dello stesso Mar Rosso, regioni che risultano essere geograficamente più vicine al canale di Suez, via marittima i cui transiti si sono praticamente dimezzati in un anno a causa del re-routing delle spedizioni verso il Capo di Buona Speranza.

Nel suo ultimo report Sea Intelligence sottolinea come il numero medio degli scali mensili effettuati nei principali hub port di queste tre macro-regioni sia diminuito notevolmente rispetto alla media pre-crisi.

Nell’East Med, il numero totale degli scali mensili è calato a gennaio del 22% rispetto ai valori del mese precedente.  Rispetto alla media pre-crisi, nella prima metà del 2024 la diminuzione degli scali è stata del -33%.

Un decremento simile è stato registrato nei porti del Golfo di Aden, dove gli scali medi mensili sono diminuiti dai 100 del 2023 al 60-70 del periodo gennaio-giugno 2024.

Il Mar Rosso è la regione nella quale sono state più gravi le ricadute della guerra tra Israele e Hamas. Nel 2024 il calo medio degli scali mensili effettuati nei porti deep sea dell’area è stato dell’85% rispetto alla media mensile dell’anno precedente. Gli scali sono scesi da una media di 200 al mese agli attuali 40 al mese del periodo gennaio-giugno 2024. A luglio le port call sono però salite a una media di 60, il doppio dei mesi precedenti.

Nel Mar Rosso, i porti più colpiti sono stati Jeddah e King Abdullah Port. I vettori hanno smesso di fare scalo nel porto di King Abdullah da gennaio 2024 in poi, mentre a gennaio 2024 Jeddah ha visto ridursi il numero degli scali del 74% rispetto a dicembre 2023. Nonostante il leggero miglioramento nel luglio 2024, il porto ha oggi una media di 37 chiamate mensili contro le 135 chiamate mensile del pre-crisi.

Nel Mediterraneo orientale, il Pireo e Port Said sono i porti che hanno sofferto di più i contraccolpi della crisi in atto, mentre nel Golfo di Aden Salalah ha visto un calo degli scali di quasi il 50% nel periodo gennaio-febbraio 2024.

In termini di affidabilità dei programmi, il Mar Rosso e il Mediterraneo orientale sono tornati ai livelli pre-crisi, mentre il Golfo di Aden è ancora in ritardo.

Inoltre, in tutte e tre le regioni è stato registrato un miglioramento del ritardo medio degli arrivi delle navi, che, dopo un brusco aumento a 10-14 giorni nel gennaio 2024, è tornato ai livelli pre-crisi di 4-5 giorni.

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