Sono almeno cinquecento i marittimi rimasti bloccati in Ucraina a distanza di due mesi dall’inizio dell’invasione russa.
Lo certifica l’Organizzazione Marittima Internazionale, aggiungendo come ad oggi siano stati rimpatriati nei propri paesi di appartenenza circa 1500 seafarer.
“Molte navi – si legge nel comunicato diramato dall’IMO – hanno assunto custodi locali per sostituire l’equipaggio e altre sono entrate in disarmo a freddo, senza che l’equipaggio fosse rimasto a bordo”.
Gli ultimi dati mostrano che sono 330 le navi che ancora oggi si trovano nelle acque ucraine, 84 delle quali sono unità mercantili bloccate all’interno dei porti.
L’IMO dichiara di voler continuare a monitorare attentamente la situazione, in particolare nei porti Mariupol, Kherson e Mykolaiv, dove i combattimenti sono più pesanti.