Interviste

Colloquio con Alessandro Panaro

Mediterraneo e Italia centrali nel quadro delle nuove alleanze

di Marco Casale

La scorsa settimana i global liner hanno annunciato in massa nuove alleanze e nuovi network di servizi, con importanti novità che andranno a materializzarsi a partire dal prossimo febbraio.

Come noto, MSC ha da poco rilevato la sua offerta in solitaria. Nel frattempo, One, Hmm e Yang Ming, in precedenza parte integrante, con Hapag Lloyd, della The Alliance, hanno deciso di continuare a collaborare, fondando la Premier Alliance e coinvolgendo MSC su alcune delle rotte tra l’Asia e l’Europa.

Anche Gemini sarà operativa a partire da febbraio. L’alleanza tra Maersk e Hapag Lloyd, che nei giorni scorsi ha ottenuto il benestare dalla Federal Maritime Commission, ha recentemente svelato le proprie carte, presentando la propria offerta di servizi container.

Resta infine operativa la Ocean Alliance, alleanza formata da Cma Cgm con Cosco, Evergreen e Oocl, che ha rinnovato la collaborazione fino al marzo del 2032.

«Lo scenario dell’offerta del trasporto marittimo di container si è ormai delineato nella sua interezza, seppur con alcuni punti da sviluppare» afferma a Port News Alessandro Panaro.

Il Capo Servizio Maritime & Energy di SRM sottolinea come il riassetto delle alleanze porti in dote al settore un’importante varietà nell’offerta delle reti di servizi, in un quadro che, soprattutto a livello geopolitico, rimane comunque complesso e in continua evoluzione.

«Dalla nuova configurazione dei collegamenti emerge innanzitutto la rinnovata centralità che il Mediterraneo continua ad avere per le compagnie di navigazione» è la prima riflessione di Panaro.

«A dispetto delle numerose incognite che aleggiano sul processo di pace nell’area mediorientale, le rotte tra l’Asia e l’Europa rimangono strategiche per il commercio marittimo. Come mostrano i dati di Drewry, la capacità dispiegata dai liner in queste rotte commerciali rimane estremamente importante» sottolinea l’esperto analista di SRM.

«E’ un fatto significativo – aggiunge – che la maggior parte delle alleanze abbia offerto una duplice opzione per le proprie rotte, quella che prevede transiti per il Mar Rosso e per il Canale di Suez e quella con tragitti ancora al largo del Sud Africa via Capo di Buona Speranza. È chiaro che le due guerre continueranno ad influenzare i comportamenti dei grandi container carrier e la loro programmazione per ancora qualche tempo».

Panaro evidenzia inoltre come i porti italiani continuino a giocare un ruolo rilevante nell’ambito del trade tra il Far East e l’Europa.

«Guardando nel dettaglio ai collegamenti da e per i porti italiani, non possiamo non notare come l’offerta coinvolga da vicino diversi scali portuali nazionali” afferma. «L’offerta di MSC prevede ad esempio il coinvolgimento di Genova, La Spezia, Trieste e Gioia Tauro e vi sono servizi anche che toccheranno Livorno, Napoli e Civitavecchia».

Per quanto riguarda la Premier Alliance, «l’Italia sarà toccata direttamente nei porti di La Spezia, Genova e Gioia Tauro, nell’ambito di tre dei cinque servizi che saranno attivati tra Asia e Mediterraneo. I due porti liguri saranno poi inclusi da Ocean Alliance nella rotazione che collega l’Asia con il Mediterraneo occidentale, mentre Trieste continuerà a essere scalato nel servizio AEM6 Asia-Mediterraneo».

Con riferimento a Gemini, «la rete dell’alleanza tra Hapag Lloyd e Maersk interessa Genova sia nel servizio Ae11 con il Far East che in quello transatlantico Ta11, mentre Trieste, Livorno, La Spezia, oltre alle stesse Genova e Vado, verranno toccate da alcune linee shuttle».

Per Panaro si tratta di un importante segnale di considerazione per i nostri porti. «Da uomo del Sud, poi, non posso non essere soddisfatto del ruolo rilevante assunto dal porto di Gioia Tauro nei network di servizi delle diverse alleanze. Con SRM abbiamo sempre sottolineato quanto sia importante per il nostro Paese avere un vero porto di transhipment, con infrastrutture e fondali adeguati alla ricezione delle portacontainer di ultima generazione. Gioia Tauro è per l’Italia un fondamentale punto di approdo per quelle navi che, per ragioni dimensionali, non possono attraccare negli altri porti nazionali».

L’analista di SRM sottolinea che quella del gigantismo navale è una sfida destinata a influenzare profondamente lo scenario marittimo per gli anni a venire: «Ne abbiamo avuta una dimostrazione recentemente, con la presentazione  da parte dello Shanghai Ship Research and Design Institute della China State Shipbuilding Corporation del progetto di una nuova portacontainer dual-fuel da 27.500 TEU. L’annuncio fatto durante la fiera Smm di Amburgo evidenzia come la Cina e COSCO puntino ad introdurre nel settore unità navali sempre più grandi. Si tratta di un tema con il quale il Mediterraneo dovrà cominciare a confrontarsi seriamente».

L’analista di SRM dedica un’ultima riflessione all’annuncio da parte dell’alleanza Gemini di  strutturare ben 30 servizi shuttle infra-regionali: «Le rotte regionali stanno acquisendo agli occhi dei vettori una crescente importanza strategica” dichiara. «E’ il segnale di una progressiva regionalizzazione delle rotte e di come le catene logistiche stiano gradualmente accorciandosi. Si tratta di un’importante opportunità di sviluppo per i nostri porti, che, come sappiamo, esercitano una leadership indiscutibile nello Short Sea Shipping».

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