In una lettera inviata ai dipendenti del proprio gruppo, Vincenzo Onorato annuncia le proprie dimissioni da presidente di Moby. «Per le azioni che sto per intraprendere a difesa del nostro lavoro e della compagnia ritengo che la scelta migliore sia quella di fare un passo indietro e lasciare la presidenza della compagnia», afferma Onorato.
«La Persona che mi sostituirà sarà degna di questo onere e di questo onore insieme ai miei figli, Achille ed Alessandro amministratore delegato e vice presidente, ed un management giovane e motivato che nonostante la crisi del Covid e gli attacchi vigliacchi che si protraggono da oltre due anni, i cui autori finalmente stanno venendo alla luce, sta dimostrando con i fatti di portare la nave verso un porto sicuro: il futuro».
Onorato aggiunge: «Sono e sarò sempre uno di Voi, perché prima di essere il Vostro Armatore, ho fatto il mozzo sulle navi di mio padre, correva l’anno 1970: avevo solo 13 anni. Oggi coloro che si chiamano ‘armatori’, definiscono i lavoratori del mare ‘risorse umane’, io li chiamo ‘i miei marittimi’, perché ho vissuto sulla mia pelle i sacrifici che questo lavoro comporta».
L’ex presidente di Onorato Armatori sottolinea che le compagnie del gruppo sono «solide, forti e soprattutto oggi, mentre vi scrivo, liquidissime. Abbiamo, in avanzata fase di costruzione, quelli che saranno i traghetti più grandi che abbiano mai solcato i mari, il primo dei quali sarà varato a fine mese, dove lavoreranno altri 500 marittimi, sono un mio progetto e sono orgoglioso di affidarvele».