Nei primi otto mesi dell’anno sono state complessivamente ordinate 150 navi tanker, appena quindici in meno rispetto ai valori dello stesso periodo dell’anno precedente.
Ad analizzare il quadro della situazione è lo shipbroker Gibson, secondo il quale alla base della sia pure lieve frenata degli ordinativi ci sarebbero le preoccupazioni a lungo termine sulla domanda di petrolio e l’impennata dei prezzi delle newbuilding, saliti mediamente del 15/25% a causa dell’aumento del costo dell’acciaio.
Nel suo weekly tanker market report, Gibson sottolinea come la metà degli ordini abbia interessato navi porta-prodotti di tipo Medium Range (40-55,000 dwt), con un order activity che ha già superato i livelli del 2020.
In diminuzione, rispetto a gennaio-agosto 2020, gli ordini delle crude tanker Suezmax (da 120,000 a 200,000 dwt), mentre il numero di ordini delle maxi petroliere VLCC e delle più piccole Aframax (da 80.000 a 120.000 dwt) è appena inferiore al livello dello scorso anno.
Il portafoglio ordini di Aframax/LR2 e VLCC rappresenta poco più del 10% della flotta esistente, il portafoglio ordini di Suezmax è al 9,2%, mentre il segmento MR ha in ordine l’8,8% della flotta attuale.
Intanto, la flotta esistente continua a invecchiare. A seconda del segmento, tra il 20% e il 30% dell’attuale “parco navi” ha più di 15 anni e si avvicinerà alla naturale età di pensionamento entro i prossimi anni.