Verso la neutralità climatica, sfide e incognite

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Il nuovo decennio è appena iniziato, e con il Green new deal si pongono mete di sostenibilità ambientale e neutralità climatica per il vecchio Continente al 2050; sono stati tuttavia raggiunti gli obiettivi che, a suo tempo, i Paesi europei si erano prefissati per quest’anno, in particolare per i trasporti? Ricordiamo che questi target comportavano un taglio del 20% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990, una quota del 20% di energia da fonti rinnovabili e un miglioramento del 20% dell’efficienza energetica, quindi minori consumi primari e finali di energia.

Per quanto riguarda in particolare il primo obiettivo, l’UE sta procedendo verso il raggiungimento del taglio previsto, dato che la diminuzione acquisita fino al 2018 era del 23%. Come già riferito in precedenti contributi, sono stati tuttavia proprio i trasporti a segnalare la performance peggiore nel periodo in esame, con un aumento continuo fino al 2007, seguito da una fase di moderata contrazione.
In altri termini, gli Stati membri stanno riuscendo a ridurre alle emissioni grazie principalmente ad altri settori, in primo luogo la generazione di energia, che sono diventati progressivamente più efficienti. Nonostante rimanga il trasporto stradale il maggior contributore all’inquinamento atmosferico, di importanza capitale sono anche gli accordi e le regolazioni internazionali per concordare la riduzione delle emissioni nel trasporto marittimo, dove lo scenario di base prevede una crescita compresa fra il 50% e il 250% dei livelli di gas serra entro il 2050, se nessun intervento verrà preso. In quest’ottica, le emissioni di gas serra dello shipping, oggi pari al 13% del totale UE, vengono monitorate dalla Commissione e dagli Stati membri, almeno per quanto riguarda il naviglio eccedente le 5000 tonnellate, con l’obiettivo di tagliare l’inquinamento del 50% entro la metà del secolo e avviarsi verso una piena neutralità climatica entro la fine del secolo.
In riferimento alla quota attesa del 20% di energia da fonti rinnovabili, l’UE si sta avvicinando al target e con tutta probabilità sarà in grado di raggiungerlo quest’anno: nel 2017 era stato toccato il 17,52%, con un contributo delle energie rinnovabili a livello europeo che ha consentito di avere un risparmio superiore a tutte le emissioni di CO2 prodotte dall’Italia in un anno. In questo ambito sono sempre i trasporti uno dei settori con obiettivi meno ambiziosi,  visto il raggiungimento di una quota di rinnovabili programmato al 10%, che sarà possibile essenzialmente con l’utilizzo di carburanti bio, in parte importati da Paesi terzi.
Il terzo ed ultimo obiettivo di efficienza energetica non sarà invece conseguito: nel 2017 sia il consumo di energia primaria che finale si situava a livello europeo al di sopra dei livelli previsti per il 2020. Risparmi più significativi sono previsti per il 2030, con i trasporti che dovranno fornire necessariamente un contributo dato che si posizionavano saldamente al primo posto per incidenza nel consumo di energia finale (quota 34%), molto davanti a abitazioni e industria (25% ciascuno).
La riflessione sulle traiettorie di riduzione dell’inquinamento atmosferico e di sostenibilità ambientale fino a qui conseguite è significativa per la determinazione delle nuove strategie di neutralità climatica dell’unione e degli Stati membri. Gli obiettivi del 2020 sono stati senz’altro più a portata in virtù della crisi economica che ha colpito le economie europee dal 2008. Questo appare particolarmente vero proprio per il settore dei trasporti. Inoltre, è indubbio che un’economia più leggera, e cioè maggiormente orientata verso i servizi, sia naturalmente meno inquinante. Sarà possibile continuare su questo percorso, verso la neutralità climatica, anche nel futuro? Occorre conciliare naturalmente la crescita economica con una progressiva ma decisa diminuzione della produzione di inquinamento e dell’impronta delle attività umane sull’ambiente e i trasporti dovranno in questo senso contribuire molto di più che nei decenni passati.
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OBIETTIVI

La riflessione sulle traiettorie di riduzione dell'inquinamento atmosferico e di sostenibilità ambientale fino a qui conseguite è significativa per la determinazione delle nuove strategie di neutralità climatica dell'unione e degli Stati membri. Se è vero gli obiettivi per il 2020 sono stati parzialmente raggiunti, è altrettanto vero che il percorso verso un futuro a zero emissioni appare ancora oggi incerto e pieno di incognite