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La posizione di Franco Mariani

«Più attenzione sui temi portuali»

di Redazione Port News

L’art.18 comma 7; il caro noli; l’autoproduzione e la salvaguardia del contratto collettivo nazionale. Sono questi, per Franco Mariani, i punti attorno ai quali la politica deve avviare una seria riflessione.

L’ex segretario generale di Assoporti, oggi editore  di www.shipmag.it, mette in fila le criticità del settore e muove qualche critica non troppo velata al Ministro Giovannini. Lo fa nel corso di un convegno organizzato da Articolo Uno nella Palazzina del Portuale, a Livorno.

«Il mercato – dice Mariani- deve continuare ad essere libero e regolato». Libero, perché «chiunque abbia mezzi e risorse può chiedere di operare nei porti», regolato, perché «dal punto di vista del lavoro, esistono regole chiare che le Autorità di Sistema Portuale sono chiamate a far rispettare».

Il nostro settore «è sicuramente più protetto di quanto non accada ad esempio in campo aeroportuale, dove la nuova compagnia ITA di proprietà statale che dal prossimo 15 ottobre sostituirà Alitalia si prende il lusso di non applicate il contratto collettivo nazionale e di dimezzare gli stipendi» aggiunge l’ex presidente dell’Autorità di Bari, sottolineando come i porti abbiano invece un modello di sviluppo regolato che «dovrebbe essere esteso anche ad altri settori».

Ma non sempre le regole vengono rispettate.  Mariani ricorda come l’Agcm abbia indicato al governo di eliminare i vincoli che consentono ad una nave di rizzare e derizzare la merce con i propri marittimi. E cita Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti, quando afferma che è come  «se un aereo Lufthansa arrivasse a Fiumicino e usasse hostess e steward per scaricare i bagagli e fare rifornimento».

Per l’ex n.2 di Assoporti, il selfhandling deve essere autorizzato di volta in volta, caso per caso. Non solo: chi lo svolge deve possedere professionalità adeguate. Inoltre, «i marittimi che svolgono le operazioni di rizzaggio e derizzaggio devono essere pagati quanto i portuali».

Mariani punta poi il dito sul caro noli. «Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. presto ne pagheremo le conseguenze. Le Imprese le stanno già pagando ma ci sono Paesi come la Francia e l’Olanda che hanno le spalle larghe: a differenza dell’Italia hanno proprie compagnie di bandiera».

L’editore di shipmag interviene anche sul tema del divieto di “doppia concessione” ad un unico operatore, disciplinato dal comma 7 art 18. L’Agcm lo vuole rimuovere e il Ministro, in una recente intervista proprio a shipmag, ha condiviso l’impostazione («Mantenere il divieto, come ha evidenziato l’AGCM, non sembra più realistico» ha detto Giovannini).

Mariani non la pensa allo stesso modo: «abbiamo riflettuto sul fatto che in Italia il 42% dei  terminal è  gestito da un unico operatore? La politica deve indagare sui processi di integrazione verticale ancora in atto e sul reale potere contrattuale che oggi hanno le Adsp. Il divieto di doppia concessione è una norma che va a salvaguardia degli interessi dei nostri porti e della competizione».

Anche sul PNRR ci sono delle criticità: «L’elenco delle opere a me spaventa – dice Mariani – spero che siano davvero finalizzate. La cosa certa è che ci saranno le riforme che ci siamo impegnati a fare con l’Europa. Ma se le riforme da attuare sono quelle paventate dall’ agcm sull’autoproduzione e sull’art.18 comma 7, non andiamo molto lontani».

Mariani conclude il suo intervento con una critica al MIMS:   «Il Ministero sembra assente dai veri temi. Sugli aspetti marittimi portuali serve una maggiore attenzione da parte del Governo. I porti non vanno misurati solo dal punto di vista del tonnellaggio ma anche per l’occupazione che sanno assicurare».

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