Il trasporto marittimo globale è alla mercé di un numero ristretto di global carrier. Lo dichiara la Casa Bianca in un comunicato sui progressi compiuti nell’affrontare il problema della congestione nei porti.
“L’aumento dei costi di spedizione tra l’Asia e la costa occidentale ha reso più redditizio per i vettori oceanici caricare rapidamente container vuoti o tornare indietro senza una nave piena” si legge nella nota stampa. “La quota parte dei container vuoti esportati dai porti di Los Angeles e Long Beach è aumentata da circa il 55 percento del totale nei cinque anni precedenti la pandemia a oltre il 70 percento quest’anno”.
Secondo l’amministrazione Biden l’atteggiamento delle big company solleva interrogativi sul trattamento equo degli esportatori e importatori americani nel settore marittimo.
La White House afferma che nove vettori riuniti in tre alleanze controllano circa l’80% del mercato marittimo globale e il 95% delle principali rotte commerciali est-ovest. “Questa mancanza di concorrenza lascia le imprese americane alla mercé di sole tre alleanze”, si legge nella nota stampa.
A pagare lo scotto maggiore, secondo la Casa Bianca, sono i rivenditori, cui vengono addebitate le commissioni per i container che rimangono giacenti sulle banchine anche se non hanno la possibilità di spostarli.
L’amministrazione ha affermato poi che la Commissione marittima federale ha giurisdizione per regolamentare i vettori e “dovrebbe utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire una concorrenza libera e leale”.
“Mentre le alleanze tra i vettori ricevono l’immunità legale dalle leggi antitrust, la FMC può contestare tali accordi se “producono una riduzione irragionevole del servizio di trasporto o un aumento irragionevole dei costi di trasporto”.
Quanto ai problemi di congestione, nella nota viene sottolineato come ad ottobre i porti di Los Angeles e Long Beach abbiano importato 849.000 container. Tra gennaio e ottobre i container scaricati sono stati 8,6 milioni, il 16% in più rispetto rispetto allo stesso periodo del 2018. I porti hanno anche ridotto il numero di container giacenti in banchina da oltre 9 giorni di circa un terzo nelle prime due settimane di novembre.
Secondo la White House la riduzione dei container a lunga permanenza è dovuta, in parte, a una nuova tassa di congestione che i porti hanno imposto ai vettori marittimi. “I vettori si sono dati tanto da fare per sgomberare le banchine che i porti hanno annunciato questa settimana l’intenzione di posticipare l’addebito della tariffa. La riduzione del numero di container parcheggiati nel porto migliora l’efficienza complessiva creando più spazio per lo scarico più rapido dei container e offrendo ai camion più spazio di manovra”.