Una partecipazione straordinaria per rafforzare l’immagine dei porti del Sistema all’estero e per promuovere con forza il rilancio delle attività crocieristiche, da poco ripartite dopo il periodo terribile della crisi pandemica.
Ecco la posta in gioco della missione che ha portato a Malaga l’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale assieme alla società Porto di Livorno 2000, che gestisce il terminal passeggeri del porto di Livorno.
L’occasione è stata fornita dal Sea Trade Med, la fiera più importante del Mediterraneo dedicata alle crociere e vetrina fondamentale per operatori di settore e cruise line. A darsi appuntamento nella città spagnola sono stati oltre duemila visitatori e 150 espositori provenienti da oltre settanta Paesi.
I porti di Livorno, Piombino e Portoferraio sono stati ben rappresentati nella fiera grazie anche alla visibilità assicurata dal padiglione CruiseItaly – one country, many destinations – promosso da Assoporti con la comunicazione e la presentazione di tutto il sistema Paese.
È stato il dirigente promozione, Claudio Capuano, con Francesca Morucci, dell’Area Promozione, a rappresentare le potenzialità e le opportunità dei porti del sistema portuale dell’Alto Tirreno, dando risposte concrete sia in termini operativi portuali che di offerta turistica sul territorio, anche grazie alla partecipazione della dirigente della Porto di Livorno 2000 Federica Matteucci.
«Dopo tre anni di stop, i porti italiani sono ritornati al Seatrade MED per dare voce ad uno dei settori più importanti dell’economia nazionale» sottolinea Capuano, esprimendo un forte apprezzamento per il premio Destination of The Year vinto dal porto di Taranto nell’ambito del Seatrade Cruise Award.
«E’ un importante riconoscimento non solo per il porto pugliese ma anche per tutto il nostro Paese, che si riconferma con forza prima destinazione crocieristica del Mediterraneo. Per il biennio 2022-2023 ci saranno ulteriori spazi di crescita per un segmento di mercato nel quale Livorno, Piombino e i porti elbani, vantano una presenza strategica».